La violazione delle leggi venatorie è un reato di quasi esclusiva pertinenza della metà maschile del cielo e fa un po’ di sensazione che questa volta ad incappare nei controlli della Polizia Provinciale in servizio presso l’Isola d’Elba sia stata una signora: una sessantenne di origini elbane ma residente a Piombino. Tutto è iniziato quando, nel tardo pomeriggio di lunedì 3 Novembre, uno degli agenti in perlustrazione del territorio si imbatteva in una “stesa” di tagliole a scatto in ferro, innescate in località S.Lucia nel comune di Portoferraio. Alcune delle trappole erano già chiuse sulle prede, del minuscoli uccelletti come pettirossi. L’agente decideva di tornare con un collega sul posto al mattino successivo, alle 7.30, ed appostarsi per individuare l’autore della stesa. Poco dopo i due hanno visto giungere una signora con un sacchetto pieno degli strumenti illegali di cattura (ne è vietata persino la vendita e la detenzione) che iniziava a posizionare sul terreno le trappole armandole ed innescandole . A quel punto gli agenti si avvicinavano e contestavano alla signora una denuncia per esercizio della caccia con mezzi non consentiti, nei confronti di specie protette ed in periodo non consentito (giornata di martedì): un pacchetto di violazioni piuttosto pesante. Dopo qualche insistenza la signora si è decisa a collaborare consegnando agli agenti anche le prede che aveva trappolato nei giorni precedenti, e così raggiunta la casa della donna, che dispone di un’abitazione per le sue vacanze, non molto distante dal luogo dove era stata sorpresa a cacciare di frodo, sono emersi dal surgelatore tre sacchetti di plastica nei quali erano stati posti un centinaio di uccelletti già spennati per un peso complessivo di circa 1 kg e mezzo (tanto per far capire quanto grandi erano i “capi” abbattuti). Prede e tagliole (nel numero di 30 pezzi) sono state quindi sequestrate dagli agenti della Polizia Provinciale e sono riprodotte qui a lato, il caso della signora è stato segnalato alla competente autorità giudiziaria.
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