E’ sicuramente il tempo delle riflessioni, indispensabili per lanciare una nuova scommessa per Cavo e Rio Marina. Questi dieci anni dell’amministrazione di Francesco Bosi hanno avuto il grande merito di farci ritrovare la convinzione che l’immobilismo e l’azzeramento di un reale dibattito culturale e politico - responsabile del rallentamento della crescita economica di questa comunità – non fossero condizioni irreversibili e che una strada – seppur in salita – fosse pronta per essere percorsa. Oggi possiamo dire con orgoglio di aver superato quella salita identificata da piaghe di questo territorio rimaste per anni senza alcuna medicina: tra tutte la spiaggia di Cavo ed il risanamento ambientale delle aree minerarie. Ma tanti altri risultati – sotto gli occhi di tutti – ci hanno restituito due paesi nuovi nell’immagine e nel sentimento popolare. La mobilitazione delle grandi e piccole manifestazioni ha celebrato una comunità rinnovata nell’orgoglio e nell’appartenenza, forte di una politica sociale equa e della viva attenzione alla scuola, valore assoluto e punto di partenza per il futuro delle nuove generazioni. Oggi l’imbuto in cui si trova purtroppo la nostra economia - stretta dalla sua storica fragilità e guardata con diffidenza da chi sa che questo territorio ha ancora molto da dire sul fronte del mercato turistico – non consente a nessuno di fermarsi o compiacersi. Nella crisi generale che attanaglia l’Italia e l’Elba, non ci possiamo permettere stanchezza o incertezza, perché sarebbe un’inutile ed imperdonabile umiliazione per chi ha difficoltà ad affrontare il domani e deve contare da subito sulla prosecuzione di un progetto che sappia tenere il passo verso obiettivi ulteriori che sappiamo di poter raggiungere, con la forza di dieci anni di risultati e la libertà di un confronto sulle cose che ci ha reso tutti più cittadini e alla ricerca di una rinnovata solidarietà che può ancora essere la marcia in più, specie in un momento difficile quanto epocale come quello che viviamo. Se oggi molti giovani si incamminano sapendo “cosa possono fare per questo paese”, c’è appena il tempo di dire che anche questa è un’eredità inestimabile, a cui dobbiamo la convinzione di avere tutti gli strumenti per poter proseguire il cammino con orgoglio ed umiltà.
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