Si è svolto martedi sera a San Piero un incontro tra il consorzio "Costa del Sole", il circolo culturale Sanpierese e la cittadinanza, sul tema "Il percorso del Granito". L'iniziativa del Parco "Adotta un sentiero" e l'imminente realizzazione del Museo del Granito, da parte della Comunità Montana, nella Fortezza Pisana nel piazzale Belvedere, aprono nuove prospettive per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio culturale della zona caratterizzato proprio dalla lavorazione del granito. Lavorazione che, come è noto, risale ai tempi dei romani come testimoniano le numerose opere disseminate nelle più importanti città italiane; tra queste ci sembra importante ricordare che (lo affermava il Vasari) 7 delle colossali colonne del Pantheon alte 12 mt e del diametro di 1,5 mt. sono di granito di Seccheto. Dello stesso materiale sono molte colonne del duomo di Pisa portatevi dai Pisani che nell'XI secolo possedevano l'Elba e lavoravano le cave e altre 3 colonne della stessa provenienza adornano il Battistero di Pisa, ed altre ancora sono nella chiesa di S.Michele in Borgo ed altre in quella di S. Frediano. E c'è poi la testimonianza di uno studioso tedesco ( J.Noggerath- archiv. fur mineralogie, Berlin 1844) che afferma che 18 grandi colonne di granito elbano si trovano nella cattedrale di Aquisgrana, che dicesi fossero portate a Colonia dalla imperatrice Elena madre di Costantino, e da Colonia trasferite ad Aquisgrana da Carlo Magno. Ma l'elemento più importante è il fatto che questa lavorazione è ancora attiva, e lo sottolinea Umberto Segnini del "Viottolo", che da anni porta i turisti nelle vallate tra San Piero e Seccheto, ricordando il valore turistico enorme che si ha facendo vedere tutta la storia di questo materiale, dai reperti storici disseminati sul territorio, alle fasi della lavorazione fino al prodotto finito. Sergio Galli, del consorzio "Costa del Sole" ha invitato quindi la pololazione ad una stretta collaborazione per la realizzazione dei percorsi che potranno portare ad uno sviluppo turistico che potrà coinvolgere tutti i settori dell'economia locale ed ha letto alcune lettere di ospiti che hanno apprezzato particolarmente proprio questo aspetto dell'accoglienza elbana. Non sono mancati neanche spunti polemici quando Daniele Vai, consigliere dell'amministrazione campese, ha osservato come "da un lato l'ente parco cerchi il volontariato per mantenere puliti i sentieri, e dall'altro destini ingenti risorse economiche alla ristrutturazione di locali che per legge dovrebbero stare dentro i confini del parco e non affacciati sui viali delle Ghiaie; ed inoltre " continua il Vai "il comune di Campo nell'Elba ha messo a disposizione del parco gli edifici che ospitavano le scuole elementari di S.Ilario, che avrebbero dovuto essere adibiti a Porta di Ingresso dell'area sud-occidentale della zona protetta, e niente è ancora stato fatto per rendere tali locali fruibili al pubblico". L'intervento del dott. Roberto Montauti, presidente della cooperativa "F.Corridoni", si è invece incentrato sui problemi inerenti alle autorizzazioni di escavazione, che dopo anni di domande, progetti, rilievi, carte bollate, responsabili di uffici che cambiano, e soldi spesi, non riescono ad avere un esito positivo con il rischio di trovarsi con le cave chiuse e gli operai a casa nel giro di due mesi. "Anche qui esistono delle forti contraddizioni" afferma il Montauti, "essendo il comune di Campo nell'Elba il comune che più di ogni altro esegue lavori pubblici con l'uso del granito, nel rispetto della tradizione locale, e poi non riesce a sbloccare una situazione che potrebbe portare presto alla chiusura delle cave, che, voglio ricordare, hanno un impatto ambientale veramente minimo rispetto ad altri tipi di escavazione" . L'augurio quindi è che le istituzioni interessate non si fermino alla creazione del museo fine a se stesso, ma che riescano anche a sostenere la creazione di un percorso sostenibile che non sia fatto solo di passato e di storia.
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