Siamo giunti oramai a Natale e tutti dovremmo essere piu' buoni e sinceri, amministraori compresi. Qualche giorno fa un cittadino bagnaiese scrisse a Elbareport chiedendo informazioni sull'alluvione occorsa in quel territorio. Sergio Rossi gli rispose, dicendogli che l'articolo apparso su Elbareport era esaustivo di tutti i dubbi, in quanto narrava gli avvenimenti in maniera dettagliata. Fin qui niente da eccepire. Ma i dubbi dei cittadini bagnaiesi sono altri, perche' potuta succedere una cosa simile? Che cosa non ha funzionato? I lavori inerenti al piano di rassetto idreogeologico sono iniziati, perche' non sono ancora ultimati? Forse perche' gli e' stato anteposto il piano faraonico di Nisporto, anche se inizialmente la preminenza era tutta bagnaiese? Vogliamo dare qualche risposta? Vogliamo chiarire il perche' di una decisione simile che ha posto a serio rischio l'incolumita' di quei cittadini? Tutti ricordano che il piano di riassetto idrogeologico che ha sorpassato quello gia' programmato di Bagnaia e' stato oggetto di forti proteste da parte della minoranza consiliare di Rio nell'Elba e oggetto di attenzioni da parte della Guardia di Finanza che tempo fa sequestro' documenti inerenti quel progetto. Allora? Vogliamo dare risposte serie ai cittadini onesti, una risposta magari di sinistra, parola che troppo spesso serve a sbandierare altre cose che con essa hanno niente a che vedere. Basta con il culto della personalita', con l'apparire ad ogni costo, siamo onesti e operiamo a favore del cittadino. Buone feste. Speedy Gonzales Caro Fabrizio Vai Preciso che non ci è mai passata per l’anticamera del cervello l’idea di aver dato una risposta adeguata non solo ai dubbi ma soprattutto alla sofferenza della gente di Bagnaia, che, di persona, siamo andati a verificare (tanto io quanto chi ha steso l’articolo) . Non mi pare però che ci siamo limitati a dire che cosa è successo, ma abbiamo riportato anche diverse opinioni sul perché è successo. Ed abbiamo pure sollecitato tanto una risposta sulle cause dell’evento quanto una azione concreta (leggi “messa in sicurezza”) da parte del Comune e di tutti gli enti (non sono pochi) che hanno conoscenze e competenze tecniche sul mantenimento dell’equilibrio idrogeologico. Gli altri dubbi amministrativo-giudiziari a cui fai riferimento non ce li hanno posti i bagnaiesi che abbiamo trovato là quando siamo andati, ma, come vedi, pubblicando la tua lettera ed il breve intervento di Cecchini abbiamo, per quanto ci compete, completato il quadro. Mi scuserai se sto al gioco (arriba ..arriba..arriba el gato! Miao! Andale..andale.. andale!) e firmo con lo pseudonimo di
bagnaia alluvione piazzale