Si rafforza il modello toscano di governo del territorio per lo sviluppo sostenibile. Il Consiglio regionale ha approvato oggi la proposta di legge 346, “norme per il governo del territorio” detta “Supercinque”, un’evoluzione della riforma già attuata quasi dieci anni fa con la Legge regionale 5 del 1995 che raduna l’insieme delle attività sull’uso del territorio, le conoscenze, le norme e la gestione finalizzate alla tutela, alla valorizzazione e alle trasformazioni delle risorse che lo costituiscono. “Con la Supercinque la Toscana riesce a confermarsi laboratorio all’avanguardia e regione alla testa delle altre in materia di governo del territorio”, ha commentato l’assessore all’urbanistica Riccardo Conti. “Dopo quattro anni di lavoro e il parere favorevole di un ampio tavolo di concertazione che ha visto il contributo fattivo delle forze economiche e sociali riusciamo a licenziare una legge in cui la pianificazione del territorio non corrisponde alla vecchia urbanistica onnivora e rigida, ma a un modello agile e snello capace di suscitare progetti privati di qualità. Piano pubblico - perché al pubblico spetta il compito di garantire le regole per conservare il patrimonio collettivo - e progetti privati; questa è la parola d’ordine. Il territorio è una risorsa e un patrimonio comune, dunque un bene pubblico, che merita la massima attenzione e valorizzazione”. Partendo dal presupposto che a governare il territorio sono Comuni, Province e Regione Toscana in base al concetto "far da sé ma non da soli", quattro sono i principi guida della Supercinque: pari dignità, sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione. Il principio di pari dignità: ogni soggetto assume le sue decisioni senza sottostare ai condizionamenti di altri soggetti e ogni soggetto ha a disposizione gli strumenti per tutelare le proprie competenze dalle ingerenze altrui. Il principio di sussidiarietà: il cittadino ha rapporti con l’ente che gli è più vicino: per la gran parte della disciplina delle trasformazioni del territorio questo ente è il Comune, storicamente titolare della competenza urbanistica. Il criterio di adeguatezza: solo la legge può definire qual è il livello adeguato per svolgere una determinata funzione: alla Regione spettano le strategie territoriali e la regolamentazione generale, alla Provincia la definizione dei limiti di utilizzabilità delle risorse, al Comune la disciplina dell’uso del territorio e l’urbanistica. Il criterio di differenziazione: nessun soggetto fa le stesse cose degli altri per consentire la non sovrapposizione e, dunque, la non gerarchia. Gli obiettivi essenzialmente sono due: l'assunzione di scelte consapevoli e responsabili nella garanzia della tutela del patrimonio comune e la ricerca di quelle sinergie necessarie a coniugare sviluppo e tutela. E infine gli strumenti della Supercinque. Questi si identificano nel procedimento unificato: tutti i soggetti interessati partecipano al procedimento nell'ambito del principio di sussidiarietà; e nelle valutazioni integrate: ogni attività di pianificazione e programmazione deve essere soggetta a valutazione che al tempo stesso è territoriale, ambientale, sociale e economica. La nuova legge infatti vuole sincronizzare e portare a coerenza le diverse norme nelle materie di urbanistica e territorio come il recupero del patrimonio edilizio esistente, gli interventi nelle zone a prevalente funzione agricola, la normativa edilizia, la disciplina paesaggistica, la mobilità, i porti e gli approdi turistici. “Il nostro obiettivo – conclude Conti - è che la Toscana sia la terra dove si ha la convergenza fra il meglio del pubblico e il meglio del privato: questa è la vera sfida del governo del territorio e noi la stiamo giocando”.
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