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A Sciambere della confusione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 14 dicembre 2004

Questo è decisamente un paese di confusi: fino a non molti anni fa qui viveva un simpaticissimo signore, che andava in giro indossando in luogo della cravatta il classico fiocco nero "alla Pietro Gori" un segno distintivo degli anarchici, ed apostrofava tutti con l'appellativo di "cittadino", una laicissima usanza dei rivoluzionari francesi, ma poi dimostrava tutta la sua religiosità durante le processioni vestendo la penitenziale cappa di una nota confraternita. Un amico di cui non facciamo il nome (salvo dire che a lungo operò come direttore dell'APT) da par suo negli anni '70 pareva collocarsi molto a sinistra del pensiero di Suslov e perfino di Liu Chao Ci, e nell'unica occasione in cui degli sciagurati ci elessero in consiglio comunale c'era anche lui e faceva il capogruppo della DC. Altri raffinatoni che preferivano di gran lunga lo champagne (che non ci piace per niente) ai topini del Castagnacciaio ce li siamo ritrovati a impartirci lezioni di coerenza rivoluzionaria. Oggi aprendo su istigazione un sito ci abbiamo trovato una lunga filippica dedicataci da uno strano soggetto specializzato nella critica da sinistra dei sinistri e da destra dei destri, dei centristi dal centro da sopra da sotto e di lato. Quando l'istigatore ci ha chiesto se avevamo intenzione di replicare abbiamo testualmente risposto: "C'era un giornale dell'800 "la Nuova Crenia" mi pare che aveva per motto "Amato fosico - Acqua salmastra - Vino acetoso - e una pollastra" e poi mi pare: "Lascia pur che il mondo dica - Viva la spica, viva la spica!" "Ma che dici?" ci ha chiesto il nostro interlocutore perplesso. "Cazzate - abbiamo tagliato corto - cazzate ..."