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DS: E' ancora polemica sul congresso marinese e sulla sua interpretazione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 04 dicembre 2004

DIFENDO IL CONGRESSO DS DI MARCIANA MARINA DA CHI NON VUOL RICONOSCERNE IL VALORE DEMOCRATICO E POLITICO, ANCHE SE LA MOZIONE CHE HA VINTO E’ QUELLA NON PRESENTATA DA ME. Tiro fisso, nonostante le informazioni sull’andamento del dibattito congressuale di Marciana Marina da me fornite, gli interventi illuminanti, seri e ragionati di due membri del direttivo di Marciana Marina quali Spataro e Adriani ed anche quello dello stesso Mazzantini, continua a rappresentare la sezione di Marciana Marina come una terra di nessuno, inviolabile, allo stadio di una “sinistra primitiva”, anzi tribale, dedita a cannibalizzare i propri “nemici” o supposti invasori, in questo caso il malcapitato sottoscritto (quindi non di un congresso dei ds si è trattato, ma, bensì, di un rito sacrificale primordiale per esorcizzare il virus del “riformismo”). Nella sezione di Marciana Marina (dei DS, non di un altro partito di sinistra), come del resto nelle altre sei sezioni, i DS elbani stanno tenendo il loro congresso a mozioni, ben quattro, che rappresentano opzioni e tematiche distinte su punti importanti di strategia politica, per costruire un’alternativa di governo al centrodestra in Italia e queste sono presentate da relatori che svolgono sostanzialmente un servizio d’informazione, senza la pretesa di persuadere e convincere, in un quarto d’ora di presentazione, i partecipanti, anche perché l’adesione con voto è proprio motivata dagli stessi partecipanti, in interventi previsti dal regolamento di svolgimento dell’assemblea congressuale. L’andamento ha visto capovolgimenti, estensione e restringimento di maggioranze tra le varie mozioni, indipendentemente da chi presentasse queste (c’è una sezione a Piombino dove la mozione Fassino ha vinto per 57 a 0 e non credo che questo sia dipeso dal presentatore della mozione Mussi). Se poi a Tiro Fisso interessa più colpire il sottoscritto, colpevolizzandolo per il risultato magro della mozione Fassino, lo faccia pure se ciò può stabilizzare la sua psiche, ma allora, conseguentemente a questa sua opinione, deve ritenere che i compagni di Marciana Marina abbiano aderito alla mozione Mussi solo per una rivalsa sulla persona (l’untore riformista) o perché la mia esposizione non sia stata del tutto convincente. Mi sembra poco riconoscente verso l’intelligenza e la passione politica espressasi nel congresso e lo dimostrano gli scritti di Spataro e Adriani, ricchi di spunti ed argomenti. Non sto difendendomi da nessuna mia personale “figuraccia”, difendo il valore rappresentato da un insieme di persone (non “cannibali” o “sinistri”, come lei definisce i compagni di M.M.) che hanno liberamente e consapevolmente discussa e votata una mozione, che personalmente, pur non condividendone i contenuti, rispetto e la ritengo utile per rendere chiari gli orientamenti politici presenti nei DS all’Elba, sui quali non mancherà di dover riflettere. Anzi credo che la partecipazione attiva e consapevole al congresso ne sia stata un’eccellente dimostrazione ed anche lo stesso dibattito seguito su questo giornale lo dimostra. Questa pluralità d’opinioni ed opzioni non può però essere presentata come una spaccatura insanabile, una lotta furibonda tra riformisti e radicali, dove chi perderà dovrà abbandonare il campo, vivendo la sconfitta come una pena da espiare: al contrario l’augurio è che si possa procedere unitariamente nella discussione e nella gestione del partito, della sua azione politica nell’isola, assolvendo quel ruolo di governo e di rappresentanza di forze ed interessi sociali presenti sul territorio isolano; sostenendo i programmi di governo delle 5 amministrazioni di centro sinistra all’Elba, della Comunità Montana e non deludendo le aspettative dei cittadini elbani che hanno votato per il centrosinistra e per l’Ulivo nelle recenti elezioni amministrative ed europee. Anche io comunque, concordo con Lei di soprassedere a questa schermaglia polemica, anche perché vedo che la vuole portare sul terreno delle offese personali e a me non interessa. M’interessano più le considerazioni e le riflessioni fatte da Spataro, Adriani e Mazzantini ed anche io mi auguro che su quelle, che poi sono le tematiche congressuali calate nella realtà elbana, convenga spendersi e mi riservo, in altra occasione, di portare il mio modesto contributo.


quercia 3

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