Il Piano dei Porti sarà annullato perché in palese contrasto con il Piano Strutturale e perché l’iter di approvazione riporta evidenti contraddizioni, pasticci e ripensamenti che violentano le regole dell’Urbanistica. Ad annunciarlo è il Sindaco di Portoferraio Roberto Peria che in una conferenza stampa spiega nei dettagli che cosa sta emergendo dal lavoro di verifica che l’Amministrazione ha avviato, ma non ancora concluso. Il lavoro di “ripulitura” del Regolamento Urbanistico dalle varie illegittimità ha portato molto più lontano di quanto si pensasse: si riparte dal Piano Strutturale e si sta verificando il periodo che intercorre dalla sua adozione alla sua approvazione. Stanno infatti affiorando nodi contorti che mettono in discussione buona parte degli atti successivi. “Tutto questo – dice il Sindaco- sarà fatto perché non dovranno esistere norme non certe.” Porto o Approdo? Perché si annullerà il Piano dei Porti? Nel 2002, dopo l’adozione del Piano Strutturale, Lotti e Manetti presentano delle osservazioni che evidenziavano il contrasto tra PS e Piano dei Porti: il Piano Regionale prevede approdi turistici, invece nel Piano dei Porti, già adottato, per la zona di San Giovanni si parla ora di porto ora di approdo, strutture assai diverse tra loro e non semplici sinonimi. In secondo luogo il Piano dei Porti ribalta le indicazioni del PS. Quest’ultimo prevede la riqualificazione delle linea di costa partendo dai cantieri, con passeggiata a mare e pista ciclabile, un eventuale approdo a san Giovanni è un elemento soltanto residuale della riconversione. Nel Piano dei Porti invece si affida al porto di San Giovanni la vera funzione di lifting della rada di Portoferraio. I due strumenti si pestano i piedi. Nelle norme di attuazione del PS si fa specifico riferimento ai posti barca: dovranno essere 350, comprensivi di quelli già esistenti, cioè 72. Questa previsione non è invece inserita nel PP dove si parla di 350 posti barca. La Provincia non riesce neppure a presentare le osservazioni La Provincia il 28 maggio 2002 chiede al Comune di Portoferraio una integrazione del quadro conoscitivo del Piano dei Porti. Le viene spedito il 20 giugno, giunge a Livorno il 25 giugno, ma il 28 giugno il Consiglio comunale approva lo strumento. Non c’ è neppure il tempo, per la Provincia, di leggersi una tale mole di dati tecnici. Lo dice l’Ente stesso: non abbiamo potuto presentare le osservazioni. Salvaguardia di che cosa? Un ballerino articolo 60 Facciamo un passo indietro. Il 28 febbraio 2002, il giorno dell’adozione del Piano Strutturale, viene inserita una strana norma transitoria definita di salvaguardia, ma che in realtà potrebbe essere definita un'autorizzazione in deroga. Nel periodo che intercorre tra l’adozione e l’approvazione il PS va in salvaguardia, si potranno ammettere cioè in materia di attività edilizia solo quegli atti ritenuti ininfluenti o tali da non ostacolare il PS che si approverà. Questa strana norma (l’articolo 40) dice che sono escluse dalla salvaguardia le richieste di concessioni presentate entro il 31/12/1999, nonché i piani particolareggiati e loro varianti. In pratica una norma che annulla le salvaguardie e ammette tutte le concessioni fino al 1999. Nella delibera del 19 settembre 2001 l’articolo 40, che nel frattempo diventa art. 60, slitta e prevede l’ammissione delle richieste presentate fino al 27/7/2001, compreso “le varianti urbanistiche e i piani approvati, nonché le istanze ancora non presentate”. Ma non è finita qui, durante il Consiglio Comunale del 28 giugno 2002 in sede di approvazione sia del Piano dei Porti sia, due punti più sotto, del PS l’art. 60 recita: “ fatte salve le concessioni presentate fino all’approvazione del 28/6/2002”. Questo slittamento viene apparentemente giustificato con l’accoglimento delle prescrizioni dell’Ente Parco, ma nel documento del Pnat non c’è nessun riferimento ad una norma sulla quale lo stesso ente non avrebbe nessuna influenza. Che c’entra, infatti, il Parco con le aree fuori dalla zona protetta? Le tre versioni dell’articolo 60. Si cerca di aggirare il Piano Strutturale per salvare il Piano dei Porti? Anche la Provincia si accorge di questi inconsueti slittamenti e l'architetto Parigi fa presenti le incongruenze: il 31 agosto 2002 esce un comunicato stampa dell’Ente nel quale si mettono in luce gli ingredienti del maccheronico PS portoferraiese. Perché si danno tre versioni dell’articolo 60? Se esso non fosse stato aggiornato al 28 giugno 2002 il Piano dei Porti non sarebbe stato salvo. E’ un tentativo di aggirare il Piano Strutturale? I legali della amministrazione stanno ancora valutando, e per ora non si conoscono di preciso le conseguenze reali che l’atto di annullamento porterà. Il Sindaco Peria dichiara di sentirsi angosciato: “Penso ai cittadini immersi nel quadro di confusione generato da questi strumenti, ma l’amministrazione sta facendo il suo dovere: sta lavorando per dare un quadro di certezze a questa città. Entro dicembre – prosegue il Sindaco – si dovrà fare chiarezza, per aiutare i cittadini e dare il prima possibile risposte certe ai loro reali bisogni.”
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peria in conferenza stampa