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Piano strutturale: tendenze urbanistiche ed obblighi morali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 01 febbraio 2003

La prima osservazione positiva, se non ci saranno ulteriori intoppi, è che, con l’approvazione definitiva dello strumento urbanistico, riprenderà l’attività edilizia e lo sviluppo del territorio, rimasti ingessati per troppi anni. Il Piano Strutturale e il Regolamento Urbanistico sono in fase di analisi da parte delle categorie economiche e dei cittadini, i quali possono rivolgersi ai tecnici messi a disposizione dall’Amministrazione e anche ad un numero verde, attraverso il quale è possibile parlare direttamente con il Sindaco. Tutto questo fa rientrare i dubbi di poca trasparenza sollevati dall’ opposizione, che organizza opportunamente assemblee nei diversi quartieri. Sul piano del metodo, dunque, nulla da eccepire. Un elemento importante, poi, che bisogna tenere presente, è che siamo a ridosso delle elezioni amministrative ed è logico che sia la maggioranza che la minoranza utilizzino, a fini propagandistici, aspetti , elementi, pregi o errori (veri o presunti) contenuti nello strumento di pianificazione territoriale: del resto, in passato, il Piano Regolatore è stato usato come un gigantesco spot pubblicitario, da tirare fuori dal cassetto nell’anno delle elezioni. Possiamo dare per scontato che l’attuale Amministrazione non voglia mettersi contro la maggior parte dei cittadini, creando molti scontenti, cosi come è comprensibile che l’opposizione cerchi di fare esattamente il contrario. Insomma, il clima elettorale non aiuta certo il cittadino a districarsi in una materia già complicata da un gergo tecnico incomprensibile fatto di UTOE, invarianti, subsistemi, sottozone, piani attuativi ecc. Come movimento in difesa dei cittadini cercheremo di semplificare le chiavi di lettura: Una prima valutazione attiene alle scelte di carattere urbanistico, cioè alle previsioni di sviluppo della città e ai modelli di vita collettiva che si elaborano e si cerca di favorire. Questo fornisce già una prima indicazione utile per capire da che parte sta colui che prevede e impone modelli e modi di vita ad intere fasce sociali, specie a quelle meno privilegiate. Ad esempio, è logico ed è conforme ad una corretta gestione del territorio imporre a chi potrebbe costruirsi una casetta di entrare a far parte di una cooperativa per diventare proprietario di un appartamento in un condominio di 40 o 50 famiglie? Vi è poi una controprova, che consiste nell’analizzare lo strumento urbanistico dal punto di vista dell’equità sociale e quindi etico morale. Per fare questo, dobbiamo semplicemente considerare la distribuzione dell'intera edificabilità come la spartizione di una torta gigantesca del valore di centinaia di milioni di euro; dobbiamo effettuare un’analisi sistematica per vedere se, tenuto conto delle ineludibili regole urbanistiche (quelle serie), sia stata fatta una distribuzione ragionevolmente giusta. Per intenderci, dovendo scegliere: è più giusto dare cento metri a chi non ha una casa , in modo che se ne costruisca una , oppure darne 300 a chi di case ne ha anche troppe? Questo criterio di distribuire il valore fra un numero maggiore di cittadini cozzerebbe contro un principio urbanistico di carattere generale, secondo il quale si costruisce dove è urbanisticamente possibile e non dove è socialmente giusto. Di ciò bisogna ovviamente tenere conto sempre, a patto che non si considerino "verità" assolute quelle che sono semplici tendenze urbanistiche e mode culturali. Basti pensare all’idea secondo la quale bisogna accorpare i volumi per lasciare più spazio al verde. Idea che ha avuto, nell'applicazione, effetti aberranti, creando guasti urbanistici e mostri sparsi su tutto il territorio nazionale: quartieri dormitorio, isolotti e periferie degradate, ecc. Questa filosofia non dovrebbe entrare nel nostro strumento urbanistico, perché superata e pericolosa. Siamo sicuri, visto anche il metodo trasparente usato, che l'amministrazione di Portoferraio avrà presente, insieme all’ aspetto urbanistico, quello morale. Aspetto importante che offre criteri di valutazione certi e sicuri perché non sbiadiscono nel tempo come le mode urbanistiche e culturali. Il criterio di base è che a nessuno deve essere consentito di fare soldi con le speculazioni, bensì quello di assicurare a tutti una casa che permetta di vivere in modo un tantino migliore.


portoferraio veduta aerea

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