Cari amici di Elba Report, vedo che, quasi quasi, dovrò scusarmi con l'ex-assessore Nurra, al quale chiedo perdono per non avere avuto idee abbastanza brillanti, come se fossi stato io assessore alla Pubblica Istruzione di Portoferraio! La lettera era "accorata" perché quella della P.I. all'Elba mi pare una situazione poco esaltante ma sarei lieto di sapere che è vero il contrario; era "retorica" perché su argomenti tanto seri lascio ad altri il cinismo; era in ritardo "di diversi anni" perché, cosa volete, si lavora anche. Peccato che quella riunione del 2001 fra gli Amministratori dei Comuni Elbani sia andata quasi deserta: la latitanza di costoro è proprio il segno di un atteggiamento depresso (e cinico) verso la scuola, tipico di chi non la considera elemento portante di una comunità, nazionale o locale che sia. Se anche in sede locale c'è questo atteggiamento verso la formazione, perché poi meravigliarsi del fatto che il governo centrale progetti la destrutturazione dell'istruzione pubblica (scuola e università)? Il Parco è chiamato in causa proprio perché è l'ultimo e proprio perché Parco! Un Ente di gestione di quella importanza, a mio parere, dovrebbe considerare strategico il rapporto con le scuole, dovrebbe essere uno dei luoghi in cui i ragazzi integrano e completano l'istruzione e la formazione ricevuta sui banchi di scuola. Dovrebbe esserci anche una condivisione di spazi esterni (gite, escursioni, lezioni sul campo) ed interni (laboratori, aule multimediali). In questo modo si potrebbero attirare investimenti: cito l'esempio dei Parchi della Val di Cornia: ci facciano un giro gli amministratori elbani di oggi visto che quelli di ieri non lo hanno fatto. Potrebbero essere ottimizzati i costi delle infrastrutture. Tutto questo presupponeva (ma io sono ottimista e dico che magari siamo ancora in tempo) una visione globale, progettuale e strategica del problema (la Cittadella appunto), ovvero la concentrazione di molte attività compatibili fra loro in un solo spazio (l'ex-Finanza). Fondamentale è anche il rapporto con le Università, che serve ad allestire incontri di orientamento fra docenti universitari e studenti delle medie superiori nei quali i ragazzi cercano di capire che cosa vogliono fare da grandi. In occasione di questi incontri possono anche essere tenute lezioni su argomenti che hanno diretta attinenza con il mondo della ricerca e del lavoro. Qualche idea si può dunque tirare fuori, purché esiste reciproca disponibilità ad ascoltare oltre che a parlare. Si tratta dunque di ripensare e riprogettare il ruolo delle scuole all'Elba: questo richiede tempo, energia, fatica, capacità di intercettare finanziamenti, regionali e comunitari, ma può e deve essere fatto. Un Comune da solo andrà poco lontano, evidentemente, ma proprio questo si deve chiedere agli amministratori isolani: fate finta, sulle grandi questioni, di essere un Comune unico. Quanto alla mia "valenza e credibilità, menefreghismo, ed esercizi di grafia ed emissione di fumi" (tutta roba tirata fuori da Nurra, non so a che cosa si riferisca) direi di lasciar perdere e di lasciar giudicare gli altri. Si vedrà, piuttosto, che, anche se risiedo sul continente da molti anni, allo scoglio ci tengo ancora, eccome: che dite, sarà retorica anche questa o magari sobrio interesse? Cari saluti e a presto. Franco Cambi Archeologia dei Paesaggi Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti Università di Siena
ex finanza