Durante l’estate appena conclusa, LEGAMBIENTE ha ricevuto numerose segnalazioni di imbarcazioni di cosiddetti VIP in aree marine “1” dell’Arcipelago Toscano dove è proibito accedere se non per motivi di carattere scientifico, zone di particolare pregio e delicatezza in cui il Decreto del Presidente della Repubblica che ha istituito il Parco Nazionale dispone il divieto di qualsiasi attività che possa determinare l’alterazione degli ecosistemi, compresa la balneazione. Divieti che sono fatti rigorosamente rispettare ai comuni mortali, ma non evidentemente a Parlamentari, Ministri, personaggi famosi, potenti e alti funzionari o agli amici degli amici che famosi o potenti aspirano a diventare sfoggiando dubbi privilegi. Sulla stampa e su alcuni siti internet sono stati fatti i nomi di personaggi illustri che avrebbero navigato, fatto il bagno o si sono immersi nelle proibitissime acque di Montecristo, Pianosa e Giannutri. Particolarmente frequentata e ambita dai VIP sembra essere la vietatissima Montecristo (la Forestale permette l’accesso alla Riserva Integrale di sole 1.000 persone all’anno ed è assolutamente proibita la balneazione) tra i personaggi della politica e della cultura sono stati segnalati in agosto Stefania Craxi e l’ex Direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli con panfilo, imitati nello stesso mese dall’On. Massimo D’Alema; il Ministro degli Esteri Frattini è stato anche visto immergersi a luglio nella zona proibita di Giannutri e risulterebbe presente a Montecristo a fine Agosto. Lo scrittore e comico Giorgio Faletti sarebbe l’unico dei VIP ad essersi beccato una multa a Montecristo ma solo per aver fatto il bagno. Più discreta, ma altrettanto nota, la strana e rapidissima visita del Ministro Castelli a Pianosa. A queste riconoscibilissime frequentazioni se ne sono aggiunte molte altre – non crediamo sempre autorizzate - con un notevole traffico alti papaveri della Pubblica Amministrazione ed ancoraggi di panfili, imbarcazioni varie, gommoni o addirittura navi da crociera e battute di pesca come successo a Giannutri, senza contare i molti ospiti che sembrano frequentare Pianosa ben dopo l’orario consentito ai 250 turisti giornalieri autorizzati. Messa in allarme da segnalazioni e notizie di stampa, ad agosto LEGAMBIENTE ha richiesto al Commissario del Parco di poter consultare le autorizzazioni rilasciate dall’Ente per gli accessi alle zone di riserva integrale (zona 1) delle isole toscane. Il 22 settembre il Commissario Barbetti (A.N.) ha risposto alla richiesta fornendo solo i dati numerici delle concessioni per gli accessi alle aree marine interdette: Accessi per attività di studio e ricerca scientifica e attività cinematografiche: 11 per Gorgona; 6 per Capraia; 41 per Pianosa; 13 per Montecristo; 10 per Giannutri Accessi per progetti di fattibilità ed attività promozionale: 1 per Gorgona; 1 per Capraia; 21 per Pianosa; 29 per Montecristo; 1 per Giannutri. Ma il Commissario si è rifiutato di dare a LEGAMBIENTE la cosa più interessante: i nominativi di chi avrebbe compiuto questa imponente massa (135 autorizzazioni!) di attività scientifiche, cinematografiche e promozionali delle quali nell’Arcipelago Toscano non si hanno che scarsissime notizie. Il no è stato motivato dalle norme di tutela della privacy. Un bell’esempio dell’applicazione dei criteri della trasparenza e pubblicità che, ai sensi della legge 241/90, devono ispirare l’azione della pubblica amministrazione. Il rifiuto di fornire nominativi e dei dati da parte del Parco rafforza il sospetto che, con un’interpretazione pretestuosa della legge sulla privacy, l’Ente intenda nascondere favoritismi per i potenti di turno. Altrimenti perché si dovrebbero celare i nomi di presunti scienziati e cineasti ed addirittura dei realizzatori di “progetti di fattibilità ed attività promozionali” (si presume per il Parco…) che certamente non si fanno e si autorizzano per stenderci sopra un bel velo di segretezza?
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