"Udite udite - pareva bandir la mail - il Dr. Roberto Peria, per volontà di Dio e suffragio popolare Sindaco di Portoferraio, graziosamente si compiacerà di ricevere in udienza gazzettieri scribi e simili nel die d'Ercule undicesimo de lo mese augusteo dell'anno duomilesimoquarto di nostro Signore, ovverosia nel giorno sessagesimo della nuova era periaca. L'accolta è fissata alla ora undicesima e mezza nell'augusto palagio biscottiero!". Ma cosa accadde ai tapini cronisti tutti che colà accorsero per la prima conferenza stampa della legislatura all'ora convenuta? Alle undici e trenta la parta dell'aula consiliare era serrata, in compenso mezz'ora dopo era chiusa, e la situazione non mutava intorno alle 13.00, quando i cronisti decidevano coveniente correre al desco, visto che il loro attendere era rotto solo dal frequente ed altero transitar d'un vicesindaco silente, senza che anima alcuna si decidesse a dire alla sparsa ciurma: "Abbiate un attimo di pazienza... scusate ma un improvviso impegno... la mi' nonna sta male..." o qualsiasi altra giustificazione. Niente, a nulla valevano le incursioni meoniane oltre la fatifica porta, e la sporca mezza dozzina di giornalisti, considerata evidentemente minus quam merdam dagli amministratori, abbandonava le posizioni tenute indarno per minuti 90. Di poi i gazzettieri si videro arrivare a domicilio quanto doveva essere illustrato nella riunione, e cioè una megapippa di tre pagine sulle magnifiche sorti e progressive della Portoferraio del futuro, neanche introdotta a mezzo rigo di scuse per lo sgarbo del giorno precedente. Non ci resta che sperare che su altri fronti la nuova Giunta portoferraiese risulti più efficiente (e un po' più educata) che nella gestione dei rapporti con l'informazione, altrimenti il sintetico interrogativo-vaticinio sul suo futuro potrebbe essere: "Ove vi recate sprovvisti di parapioggia?" ovverosia "Ma dove andate senza ombrello?"
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