In migliaia in piazza contro la guerra. Mentre dalla Casa Bianca i venti di guerra che agitano il mondo hanno ripreso a soffiare ancora più forte, il popolo del Social Forum Mondiale, proprio in queste ore, si sta organizzando in corteo a Porto Alegre Legambiente ribadisce il proprio no alla guerra "che vuol dire - ricorda Francesco Ferrante, direttore di Legambiente - milioni di vittime nel mondo per conflitti armati, conflitti che attanagliano soprattutto i Paesi poveri e le cui vittime sono sempre più spesso civili. Dati alla mano, sono 2 milioni di bambini le vittime delle guerre nel mondo dal 1990 ad oggi e altrettanti sono stati gravemente feriti, a questi si aggiungono i 4 milioni di piccoli che hanno subito mutilazioni, l'Unicef ha stimato che 300.000 minori, di cui 120.000 solo in Africa, sono stati arruolati con la forza nei corpi armati, per diventare soldati, facchini, messaggeri, cuochi e schiavi sessuali. Partecipiamo alla manifestazione perché vorremmo che la prima responsabilità dell'Occidente sia quella di farsi portatore di un messaggio diverso, una risposta umanitaria concreta". La natura delle guerre nel mondo è senza dubbio cambiata, ma le bombe 'intelligenti' e le guerre moderne coinvolgono sempre più i civili spazzando via gli elementi base e le necessità di tutti i giorni: scuole, ospedali, case, cibo e lavoro. "La malnutrizione, la povertà e le malattie causate dai conflitti armati - continua Ferrante - possono aumentare di ben 24 volte il tasso di mortalità infantile nei paesi poveri. Dei 50 paesi con il più alto tasso di mortalità infantile, 41 sono in stato di guerra o ospitano un gran numero di rifugiati. Su 35 milioni di rifugiati nel mondo, 28 milioni sono donne e bambini, l'equivalente circa della metà della popolazione italiana. Complessivamente, poi, si possono stimare 800 morti ogni giorno. Cifre spaventose che devono far riflettere l'opinione pubblica sull'importanza di opporsi ad un ennesimo conflitto, che addirittura sarebbe 'preventivo'". Legambiente sarà in piazza il 15 febbraio per la grande mobilitazione europea a favore della pace.