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A Sciambere indignato

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 05 ottobre 2004

Ne avremmo ricevuti oggi di stimoli per scrivere qualcosa di spiritoso, a partire dal quasi scontato "Et mons peperit murem"(traduzione dell'assessore: sul muro c'è un monte di menta piperita) col giochino di parole "se la montagna partorì un topolino - la comunità montana partorì un Totanino" E invece ... E invece pubblichiamo una breve lettera di Guido Provenzali che ci ha toccato: E’ domenica, primo caffè in relax, apro i giornali che ho appena comprato e rimango con la tazza a mezz’aria; in prima pagina dell’Unità e a pagina 5 del Manifesto vedo una foto dell’Associated Press che in primo piano ci mostra due bambini, l’età di Andrea il mio figlio minore, 9/10 anni, accucciati a terra, con le mani legate dietro alla schiena, gli occhi bendati; intorno a loro, nelle stesse condizioni alcuni adulti, dietro in piedi due uomini con in mano uno una pistola, l’altro un mitra, tutti e due con la faccia nascosta da passamontagna. Le didascalie delle foto ci dicono che siamo a Qurna, distretto di Bassora, Iraq meridionale; è il primo giorno di scuola ed i bambini, in stato di arresto, sono collaboratori di alcuni rivoltosi; gli armati sono appartenenti alla forze speciali della polizia del premier iracheno Allawi. Chi schifo. Guido Già, Guido, che schifo, l'abbiamo vista anche noi quella foto e non l'abbiamo volutamente messa, anzi l'abbiamo prima messa e poi tolta sostituendola con la vignetta che vedi tratta da Le Monde e lasciando al tuo racconto di rappresentare l'indignazione per la guerra che Prevert definiva "Connerie" (coglionata per i non adusi al francese), che uccide e porta violenze per i più deboli: in guerra come su una nave che affonda il grido è: "Prima le donne ed i Bambini!" ma per massacrarli.


non ce ne può

non ce ne può