“Le potenzialità e le peculiarità della nautica da diporto rendono questo segmento produttivo una nicchia strategica dell’economia del mare, con circa 10 mila addetti e 900 imprese, cui vanno aggiunti 13 mila impiegati nel settore del turismo nautico”. Il Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Leopoldo Provenzali si è così espresso intervenendo a Castiglioncello (Li) al convegno organizzato dalla Regione sul “Diportismo nautico in Toscana”. “Purtroppo” – ha proseguito Provenzali- “in Toscana sono soltanto 6 mila gli approdi stabili e attrezzati, nonostante siano stati registrati 22.971 tipi di ormeggio. Il comparto ha straordinarie potenzialità, quale volano di sviluppo, ritorno d’immagine e appetibilità per i clienti esteri. Secondo una vocazione specializzata su base territoriale, che vede Viareggio dedita ai megayacht; Massa Carrara che ospita la realizzazione di attività seriali; Pisa che è nota per i grandi scafi in ferro; Livorno e Cecina rinomate per i propri importanti centri di ricerca; Grosseto famosa per il restauro di barche d’epoca e per il turismo nautico; l’Elba con le sue peculiarità”. “Il rischio presente per tutta la Toscana costiera e quindi anche per la provincia di Livorno” – ha concluso Provenzali – “è quello della delocalizzazione; conseguenza possibile di una evoluzione del mercato e delle condizioni produttive cui anche le grandi marche leader del settore sono sottoposte. Per questo le istituzioni e la politica devono contribuire a mantenere condizioni favorevoli per impedire prospettive di smantellamento e di declino della nautica da diporto in Toscana, fenomeno sociale diffuso che rappresenta una importante occasione di crescita per tutta la costa e le isole dell’arcipelago toscano. Là dove in Toscana la cosiddetta ‘economia del mare’ pesa per l’11% circa del Pil regionale: un dato più che doppio rispetto alla media nazionale, influenzato in maniera positiva e determinante proprio dal diportismo nautico”.
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