Il Commissario del Parco dell’Arcipelago Toscano Ruggero Barbetti, insieme al Sottosegretario di Stato all’Ambiente e Tutela del Territorio Roberto Tortoli, e al Direttore Generale del Dipartimento Protezione Natura del Ministero dell’Ambiente Aldo Cosentino, apriranno i lavori della “Seconda conferenza internazionale delle parti contraenti dell’accordo relativo alla creazione del Santuario per i mammiferi marini nel Mediterraneo”. Si tratta della seconda e determinante tappa di un accordo internazionale finalizzato alla tutela dei grandi mammiferi marini e alla salvaguardia dell’importante ecosistema del Mediterraneo. Un’iniziativa in programma per il 15 e 16 settembre al Grand Hotel Elba International di Capoliveri, che il Ministero dell’Ambiente ha deciso di tenere all’Isola d’Elba, cuore dell’Arcipelago Toscano anch’esso compreso nella vasta area del Santuario dei Cetacei. Una due giorni dedicata al santuario dei Cetacei istituito con un accordo firmato a Roma nel 1999 tra Francia, Italia e Principato di Monaco. Un documento in cui una è stata garantita la tutela di un’area con una superficie marina di 87 mila ettari che comprende il mare del Principato di Monaco, dell’Italia e della Francia dove vivono gli animali più grossi del Mediterraneo: le balenottere comuni e i capodogli. Una fetta di Mediterraneo con particolari caratteristiche chimico-fisiche indotte dalla morfologia e dalla circolazione delle acque, che rendono il tratto di mare tra Sardegna, Toscana, Liguria, Principato di Monaco e Francia una delle zone più ricche di vita del Mediterraneo. In questa zona è possibile incontrare con relativa facilità grandi e piccoli cetacei e si pensa che si tratti del principale sito di alimentazione della balenottera in Mediterraneo. Qui, oggi esiste la prima area protetta internazionale del mediterraneo per la tutela dell'ambiente marino. Un risultato a cui si è arrivati dopo dieci lunghi anni di lavoro e impegno per molte persone che hanno creduto in un progetto e insieme sono riuscite a realizzarlo. La presenza di numerose specie di cetacei in questo tratto di mare trova spiegazione nelle favorevoli condizioni oceanografiche di quello che gli studiosi sono soliti definire come il bacino ligure-corso –provenzale. In inverno, complici anche i venti che spirano da settentrione, il golfo di Genova e il golfo del Leone sono interessata da un raffreddamento delle acque superficiali. Di conseguenza queste acque diventano più dense e affondano provocando la risalita di masse d’acqua ricche di composti chimici definiti nutrienti per l’alta concentrazione di fosforo e azoto che vengono integrati da quelli trasportati dal Rodano. Una ricca presenza di elementi che favoriscono lo sviluppo del plancton, primo anello di tutte le catene alimentari marine. E’ l’abbondanza di alimento insieme alla varietà di habitat di questa area marina, che raggiunge i 2500 metri di profondità, che attira molti cetacei. Dopo la prima conferenza delle parti contraenti che si è tenuta a Monaco il 17 febbraio 2003, la seconda conferenza per la tutela di questo patrimonio di cui l’Arcipelago Toscano è una delle aree più belle e ricche dal punto di vista ambientale, si terrà proprio all’Elba.
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