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Porto Turistico: Legambiente boccia i progetti Esaom, Sales e Marina di San Giovanni

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 25 agosto 2004

Dopo le dure critiche al progetto Teseco, Il Circolo di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano ha presentato le osservazioni (pubblicate nella rubrica Approfondimento ndr) agli altri tre progetti di Porto Turistico a San Giovanni presentati da Esaom, Sales e Marina di San Giovanni. Pur riconoscendo differenze notevoli di impatto ambientale, l’Associazione del Cigno Verde mette in evidenza diversi problemi per i tre progetti: progetto SALES: - non tiene conto dei requisiti richiesti dal DM 14/4/1998 che regola l’applicazione del DPR 509/1997; - prevede una viabilità con un incrocio a raso sulla provinciale di notevole impatto ambientale; - prevede per i parcheggi l’utilizzo di un’area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l’abitato di San Giovanni e per l’accesso a Portoferraio dal mare; - prevede il banchinamento della spiaggia di San Giovanni che non è compatibile con la presenza dei fossi e con la pericolosità idraulica elevata e il rischio di esondazione della zona; - crea un forte impatto visivo da terra e dal mare (peraltro non idoneamente documentato) assolutamente intollerabile; - la documentazione relativa alla possibilità di utilizzo dei materiali derivanti dai dragaggi è inconsistente. - manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale. Il progetto ESAOM-CESA: - prevede una viabilità con un incrocio a raso sulla provinciale di notevole impatto ambientale; - prevede per i parcheggi l’utilizzo di un’area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l’abitato di San Giovanni e per l’accesso a Portoferraio dal mare; - prevede il banchinamento della spiaggia di San Giovanni e la costruzione di strane isole artificiali che non sono compatibili con la presenza dei fossi e con la pericolosità idraulica elevata e il rischio di esondazione della zona; - la documentazione relativa alla possibilità di utilizzo dei materiali derivanti dai dragaggi è inconsistente. - Il progetto proposto, con la costruzione di isole e penisole artificiali collegate tra loro, costituirebbe un completo snaturamente dei luoghi, del panorama, della linea di costa e del fondale marino - manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale. Il progetto MARINA DI SAN GIOVANNI: - pur prevedendo strutture con minore impatto sull'ambiente marino, prevede una estensione spaziale a mare non compatibile con le prescrizioni comunali - crea un impatto visivo da terra e dal mare non idoneamente documentato; - prevede per i parcheggi l’utilizzo di un’area comunale che sarebbe più opportuno destinare a parcheggi e servizi per l’abitato di San Giovanni e per l’accesso a Portoferraio dal mare; - non prevede il trasporto solido del fosso del Condotto dalla cava di Colle Reciso che provocherà l’insabbiamento del porto e la necessità di dragaggio; - manca una documentazione aggiornata dello stato dei luoghi per quanto riguarda la batimetria attuale. - prevede uno scalo di alaggio, che per un approdo turistico è destinato solamente alla sicurezza delle imbarcazioni, all’esterno dell’area del bacino protetto distante oltre ottocento metri dalle imbarcazioni che in caso di necessità ne dovrebbero usufruire. “Per questo – dice Gian Lorenzo Anselmi, Presidente di LEGAMBIENTE Arcipelago Toscano - invitiamo tutti gli Enti interessati a respingere tutti i progetti presentati ed il Comune di Portoferraio a rendersi protagonista di un progetto generale e condiviso per realizzazione di strutture portuali e per il diporto che, nel rispetto del Piano Regionale, assicurino il minore impatto ambientale e paesaggistico”


portoferraio san giovanni

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San giovanni portoferraio

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