Non pare avere fine il tour de force a cui è stata sottoposta negli ultimi giorni la Guardia Costiera dell'Isola d'Elba che nella giornata di Ferragosto ha dovuto compiere un altro impegnativo intervento. Si è trattato della ricerca in mare di un piccolo natante a motore della lunghezza di 5 metri che in tarda mattinata era partito dal litorale di Margidore con cinque elbani a bordo e l'intenzione di raggiungere le acque circostanti l'Isola di Montecristo. Mano mano che il tempo passava e calava la sera i familiari dei cinque risultavano sempre più preoccupati e dopo le ventuno si rivolgevano alla locale Capitaneria. La Sala Operativa della Guardia Costiera disponeva l'uscita della sua CP 2077 da Porto Azzurro e la motovedetta si poneva "in caccia" dei cinque gitanti insieme ad un altra imbarcazione privata di conoscenti dei cinque che aveva preso in largo da Lacona. Ancora un'ora e la ricerca aveva esito positivo e si spiegava il ritardo nel rientro con una panne del motore principale che costringeva il natante a navigare nella giusta direzione ma lentissimo, con il piccolo motote ausiliario. Ma essendo in una zona non coperta da segnale telefonico e non disponendo l'imbarcazione di una radio VHF, per ore i gitanti non era no riusciti a dare notizie di loro stessi. L'avventurosa spedizione terminava con i cinque condotti a terra con la loro barca rimorchiata da quella dei conoscenti che avevano partecipato alla ricerca. Ma gli episodi che sono ruzzolati in questi giorni ci hanno impedito di dare conto di un altra operazione della Guardia Costiera che si stava svolgendo sulla costa capoliverese a Capo alle Perle nel pomeriggio del 13 agosto proprio mentre altri Marinai erano impegnati in operrazioni di salvataggio sia a Mangani che presso il vicinissimo Capo Focardo. In quella zona gli uomini della Capitaneria di Porto del capoluogo elbano stavano procedendo infatti al sequestro di un campo boe piccolo ma ben attrezzato e chiaramente abusivo. Nel caso di specie i belgi che detenevano la struttura avevano un atteggiamento ostile più che poco collaborativo, tanto che i Marinai chiedevano l'intervento dei Carabinieri. E' finita ovviamente con il sequestro del materiale installato e con la segnalazione all'autorità giudiziaria dei titolari.
Motovedetta CP 2077