'L' Elba in crisi? Per forza, una famiglia media composta da quattro persone per una settimana di vacanza sull' isola puo' spendere fino a 2.880 euro. E i servizi offerti non ne valgono neppure la meta'. Con queste cifre salta il banco''. Piero Castagnaro, milanese, da trent'anni sull' isola, fa l' editore e tra poche settimane mandera' in stampa il suo libro bianco sul turismo. ''Mi odieranno - dice - ma io credo che chi vuole davvero bene all' Elba deve dire la verita', altrimenti la si uccide''. ''Questo - aggiunge - e' un posto splendido dove puoi ritagliarti spazi che altre isole non sanno offrirti. E invece per anni si e' percorsa la strada del turismo di massa, dei campeggi e del divertimento, mantenendo pero' prezzi raddoppiati rispetto ad altri luoghi''. Secondo Castagnaro e' insufficiente una moderna cultura dell' accoglienza. ''Secondo me - osserva - gli elbani non curano come dovrebberoi loro turisti, li divorano. Ma senza offrire servizi come e' il caso dell' aeroporto. Non decolla perche' non lo si vuole far decollare, altrimenti trasformerebbe il modo di fare turismo sull' isola. Se a Ibiza arrivi alle 4 di notte trovi ristoranti aperti e operatori disposti ad accoglierti, qui non se ne parla''. E' un anno nero per l' isola, con un calo di presenze che a luglio e' stato di circa il 30% (confermata dai pochi passeggeri sui traghetti che, a volte, viaggiano con poche decine di persone a bordo) e che ha costretto gli operatori ad abbassare sensibilmente i prezzi per il mese di agosto offrendo pacchetti last minute. ''Ma le iniziative sporadiche non servono a nulla'', sbotta Beppe Martini, storico barman del caffe' Roma, il piu' importante di Portoferraio con i tavolini sulla piazza, da una parte, e la veranda sul porticciolo dove attraccano gli yacht da mille e una notte. ''Gli elbani - spiega - devono capire che i prezzi sono fin troppo alti per i servizi offerti. Gli operatori turistici dell' isola hanno puntato sulla quantita', sui grandi numeri, mantenendo pero' prezzi da turismo di qualita'. La conseguenza e' la fuga dei clienti in altre localita' dove si spende meno, ma ugualmente belle e che offrono servizi migliori, o comunque piu' adeguati alla spesa''. Eppure l' Elba resta un paradiso. Le sue spiagge, i porti, gli angoli incontaminati del parco naturale (ma dove sono insegne e cartelli che segnalano itinerari e aree protette?) e i tramonti mozzafiato sul mare a Porto Azzurro, come a Portoferraio, a Marina di Campo e a Cavoli e Secchetto. Le colline verdi a picco sul mare azzurro in un contrasto di luci e colori che non ha nulla da invidiare alla Sardegna. ''Eppure facciamo fatica a lavorare'', si lamenta Fabrizio, titolare del ristorante ''Da Lido'', uno dei piu' noti del capoluogo elbano. Va meglio nei campeggi. Costano meno e i ragazzi si divertono di piu'. Ma se ti viene voglia di mangiare una pizza o bere l' aperitivo sono dolori. POCO SFRUTTATO IL DIPORTO DI LUSSO ''Dobbiamo sfruttare meglio la nautica da diporto di lusso e, conseguentemente, offrire servizi adeguati a questo tipo di clientela''. Massimo Amadio, fa l' agente marittimo e ''gestisce'' le vacanze di chi non ha il problema di spendere qualche migliaio di euro nel giro di poche ore. A fine luglio sul molo del porto turistico di Portoferraio giganteggiava lo yacht dei reali olandesi. ''Non sono mai scesi dalla barca - conclude Amadio - perche' non ci sono ristoranti in grado di soddisfarli. Nessuno che abbia un ambiente discreto, dove poter stare tranquilli, al riparo dalla confusione per garantire davvero la privacy. Hanno speso migliaia di euro in pesce e bevande e se lo sono mangiato a bordo. Poi rotta verso il largo e bagni di sole a bordo del loro yacht. Se l' isola puntasse anche su questo tipo di clientela, potrebbe davvero trasformarsi e uscire dalla crisi. Ma serve un cambio radicale di mentalita' degli imprenditori turistici che guardano solo ai grandi numeri e al pienone estivo. Salvo poi lamentarsi per il flop di questa parte stagione davvero da dimenticare''.
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