Zampata felina dell’armo della Padulella che ai Campionati italiani di Gozzo Nazionale domenica scorsa a Rapallo si è aggiudicato un sorprendente secondo posto. La finale combattuta fino all’ultima palata contro l’equipaggio del Sestri Ponente, composto da vogatori professionisti, è stata esaltante anche a detta degli organizzatori e dei numerosi spettatori. Polverizzato da entrambe le imbarcazioni il record del campo di gara del golfo di Rapallo che resisteva da diversi anni, a testimonianza dell’ottimo livello tecnico e agonistico della prova, la terza per i vogatori che in un solo giorno hanno corso nelle batterie, nelle semifinali e nella finale. L’Elba era ben rappresentata anche con gli equipaggi del Porto Azzurro, del Rio Marina e della Padulella 2 che hanno ben figurato, e mancato per un soffio la finale. L’armo della Padulella-Amici dell’Enfola, composto da Eva Galullo (timoniere), Riccardo Galullo (capovoga), Federico Puddu, Alessandro Sani, Maurizio Lupi e allenato da Maurizio Lambardi aveva dettato la propria legge, in questa ultima stagione, aggiudicandosi il Palio remiero elbano ed il Palio dell’Arcipelago. Ma il quintetto marinaro si era avvicinato alla competizione italiana con “i piedi per terra”, intenzionato a ben figurare ed a fare esperienza per gli anni futuri. La barca elbana ha superato con facilità le prime eliminazioni, ha mostrato i muscoli nella semifinale, ha trovato slancio e ritmo travolgente nella finale, cedendo soltanto ai professionisti del Sestri, ma battendo i campioni uscenti della barca del Chiavari. Il successo dell’equipaggio elbano, secondo sui 21 in gara, provenienti soprattutto dalle province liguri, di Livorno e di Grosseto (ma c’erano pure i varesini trasferitisi dal lago al mare), la ripresa dell’ingranaggio del Palio elbano, con l’appoggio della Comunità Montana e l’entusiasmo di Luca Simoni, potrebbero far pensare alla organizzazione di un campionato italiano nelle acque elbane. “Il campo di gara di Portoferraio o di Porto Azzurro non ha niente da invidiare a quello di Rapallo – dichiara l’allenatore Maurizio Lambardi – e sarebbe una manifestazione di risonanza nazionale.” La barca elbana è un gozzo di 12 anni, una veterana del mare, ma essendo lo scafo uguale per tutti i partecipanti, sono le attrezzature che possono fare la differenza: i remi in carbonio hanno sostituito quelli di legno, ma si fanno pagare cari, quasi un milione di vecchie lire ciascuno. “Siamo piccole società che si sostengono con mezzi propri e tanto lavoro – conclude Lambardi –, e qualche sponsor, un ringraziamento alla Macelleria Falcone, agli Amici dell’Enfola ed a tutti coloro che ci hanno permesso di cogliere un risultato tanto insperato quanto esaltante”.
palio remiero rio marina 4 luglio 04