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Ancora sulla vicenda del carcere - L'Educatore: Evitiamo le visioni unilaterali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 01 agosto 2004

Ritengo positivo che si affrontino le problematiche penitenziarie anche a mezzo stampa perchè una corretta esecuzione penale non può prescindere dal contributo fattivo della società (che io mi auguro presente con sempre maggiore continuità e anche incisività). Ritengo però che sia essenziale che il contributo della società esterna non possa prescindere da una visione articolata e serena e non unilaterale e demagogica. Della visione manichea, è permeata la realtà del carcere, una realtà chiusa ove alla sofferenza di chi è privato della libertà si aggiunge la sofferenza di chi deve gestire la privazione della libertà in condizioni di difficoltà e disagio. Voglio esprimere questa preoccupazione che mi opprime e che più volte ho cercato di esternare (certamente in malo modo) alle persone esterne al carcere che a qualsiasi titolo sono più vicine alla realtà penitenziaria. Avverto il rischio che la semplificazione manichea e semplicistica tra buoni e cattivi crei una condizione di autoreferanzialità anche nelle persone che certamente più sensibili ad una corretta evoluzione di una realtà sofferente. Io credo che tale atteggiamento non solo comporta la delegittimazione degli operatori penitenziari, col disagio ed i rischi che ne conseguono, ma danneggia fortemente il sistema penitenziario rallentando fortemente quel rapporto di interazione tra la società esterna e il mondo penitenziario, solo attraverso il quale si può concretamente tendere all'attuazione del principio costituzionale della finalità rieducativa della pena. Cordialmente.


carcere porto azzurro 7

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