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Matteoli cita in giudizio il direttore di Elbareport

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 31 luglio 2004

Una volta il postino lo si attendeva con ansia positiva, perché dai pancioni cuoiosi della sua borsa uscivano lettere d’amore (talvolta su carta profumata) verso cui si tendevano tremanti mani, notizie di cari e conoscenti che venivano da esotiche terre, immagini in tricromia di bellezze in caste nudità su paesaggi solari la cui sequenza costituiva il diario di viaggio del cugino convolato a giuste nozze. Ma nel tempo della comunicazione avanzata sms-mail-videofonocellulareggiante, nel quale le sudate carte sono state sostituite dai sudati elettroni, non ritroviamo niente di tutto ciò. Il postino non solo non suona più due volte (è già buono che suoni una) e poi recapita fatture, promozioni commerciali, estratti bancari, bollette, e appelli a sostenere l’opera di S.Gaspare del Bufalo, roba da cui è molto difficile trarre emozioni. Stamattina invece un po’ di emozione il postino me l’ha portata: ho ricevuto una lettera personale nientepopodimenoché da un Altero Ministro della Repubblica che mi fa dire dal suo avvocato che dovrei corrispondergli un paio di miliarducci delle vecchie lire (mille mesi del mio stipendio in Provincia) perché con la mia opera avrei leso l’onore del succitato. Nell’immediato, avendo scorso molto velocemente il papier non capivo come Sergio Rossi ed Elbareport (il piccolo ma credo piuttosto tosto quotidiano on line che dirigo) avevano potuto compiere un siffatto danno. Ma a seguire meglio le forensi prose scoprivo qual’era il delitto di cui mi ero macchiato, con il quale Elbareport nulla aveva a che vedere. Ho scoperto di essere stato una specie di “collaborazionista”, poiché un bel servizio di Marco Bucciantini dell’Unità uscito il 7 Giugno 2004 “Elba, il lungo scandalo al sole della destra” si chiudeva con un minuscolo “Ha collaborato Sergio Rossi”. Ma cosa vuol dire “ha collaborato”? La mia collaborazione avrebbe potuto essere solo logistica, organizzativa, a Marco potevo aver prenotato il traghetto, fissato una camera, prestato la redazione. Perché quest’onore di andare a sedere in giudizio tra Furio Colombo e Marco Bucciantini ivi condotti dal Ministro Altero? Le citazioni, già mi capitò di riceverne una dalla Moby Lines quando scrivevo per l’Unità, all’indomani del disastro di Livorno, molto spesso vengono usate per fare “fuoco di sbarramento” verso i giornali da parte di chi è in difficoltà. Quella finì in una bolla di sapone. Diciamo quindi che chi ha ispirato l’Altero governante a promuovere questa azione di tutela, ha pensato di creare difficoltà ad un grande giornale della sinistra e (già che c’era) pure ad uno “scomodo” giornaletto locale “collaborazionista”. Altero e molto sportivo il Ministro eh? Oltre le facezie sono personalmente indignato con questo Altero signore che tenta di trascinarmi nelle aule giudiziarie per il contenuto di un articolo che non ho scritto né firmato. Se usassi il suo stesso metro dovrei troncare ogni rapporto con i suoi locali "collaborazionisti", quelli che sostengono il suo partito, facendo realmente di questo giornale, non lo strumento aperto che è, ma un dichiarato avversario di Matteoli e di A.N.. Non sono un Gandhiano ma arrivo fino a condividere: "Nessuna ingiustizia ci farà diventare ingiusti". Ho evitato di portare in giudizio un tizio che ora se ne sta a riflettere a Capo Bianco che mi aveva offeso, ci vado attendo serenamente che mi si giudichi per quello che non ho fatto e non avrei potuto fare. Non so da che parte staranno i giudici in questa vicenda, so esattamente da che parte staranno i miei concittadini.


Sergio Rossi direttore elbareport

Sergio Rossi direttore elbareport

barbetti matteoli parco

barbetti matteoli parco

Furio Colombo

Furio Colombo