“E’ stato grazie al determinante contributo del personale del Parco addetto alla guardiania e al soccorso che lo sversamento di catrame nell’isola di Pianosa è stato circoscritto e poi eliminato. Senza il loro tempestivo intervento nelle operazioni di contenimento delle sostanze inquinanti, i danni ambientali sarebbero stati sicuramente gravi”. E' quanto intende sottolineare il Commissario del Parco dell’Arcipelago Ruggero Barbetti dopo lo sversamento di catrame che spinto dalle correnti, giovedì mattina ha lambito la costa nord-ovest dell’isola di Pianosa. Un episodio che purtroppo non è insolito nelle acque vicino alla costa e che avviene quando una quantità considerevole di catrame, probabilmente in seguito al lavaggio delle cisterne delle petroliere, viene gettata in mare. Il Commissario ha voluto complimentarsi con i responsabili della vigilanza del Parco, due tecnici ambientali che sono di stanza nell’isola ex carcere di massima sicurezza. Ed è proprio grazie ai mezzi antinquinamento forniti loro dal Parco e alla determinate collaborazione della Capitaneria di Porto e del mezzo della flotta Castalia, che i due tecnici sono riusciti a contenere la chiazza di catrame e di idrocarburi che rischiava di spiaggiarsi in uno dei porticcioli più belli del Mediterraneo. L’allarme è scattato poco dopo alle 11.45 di giovedì durante l’azione di monitoraggio che il personale del parco di stanza a Pianosa effettua tutti i giorni. Appena individuate le chiazze di catrame trasportate dalla marea, via Vhf parte la segnalazione alla Capitaneria di Porto. Ottenuto il permesso di salire a bordo della vedetta della Capitaneria di Porto i tecnici sono entrati in azione opponendo al catrame le “panne”, grosse lastre assorbenti studiate per assorbire gli idrocarburi. Larghe tre metri ideate per intervenie in casi di inquinamento marino, le “panne” sono delle placche galleggianti che possono essere legate l’una all’altra e circondare la sostanza inquinante impedendogli di arrivare sulla costa e spiaggiarsi. Così è stato circoscritto il catrame nel tratto di mare davanti al porticciolo dell’isola, mentre a terra un altro addetto del parco, controllava che non arrivasse sulla costa nessun residuo catramoso contaminando la spiaggia di Cala Giovanna e tutto il golfo fino ai resti della villa di Agrippa. Alle 18, dopo un pattugliamento che ha dato esito negativo, è iniziata l’operazione di asportazione delle “panne” che ha concluso l’efficace operazione di bonifica. “Mi auguro - ha concluso Barbetti - che certi episodi non si verifichino più. In ogni caso, il Parco, per allontanare tutti i rischi per l’ambiente con l’obiettivo di garantire la tutela e la salvaguardia dell’ecosistema di Pianosa, ha dotato l’isola di strumenti e di personale altamente specializzato per affrontare anche questo tipo di emergenza”.
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