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Il Problema delle Istituzioni (e della politica)

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 17 luglio 2004

Le argomentazioni dell'amico Giovanni Muti sono importanti: portano infatti allo scoperto le ragioni di chi era ed è ancora (mi pare) antiparco, motivazioni che, ancorchè forse poco rappresentative OGGI all'Elba (pragmaticamente si cerca infatti di far funzionare il Parco, così come le altre istituzioni) sono comunque presenti. Premesso che Giovanni sa, come tutti gli operatori del turismo, che se c'è una domanda turistica in crescita è quella verso le aree protette ( basta andare ad una qualsiasi borsa del turismo..) come si fa a dire che "il Parco..ha contribuito alla crisi del turismo.."? Il contributo alla crisi del turismo lo dà casomai un Patrco che non funziona, con le case del Parco chiuse, i sentieri impraticabili perchè senza manutenzione, la segnaletica divelta e gli incendi (sempre per affermare la proprietà sul territorio?), i ticket aggiuntivi a chi vuole andare a Pianosa, le case che stipano 12 persone al posto di 4, i conseguenti esorbitanti affitti annuali, il rapporto qualità/ prezzo saltato su tutto, i due milioni di metri cubi previsti (se erano in tutta l'Elba, invece che in mezza, cambiava qualcosa?) . La crisi, cioè, dipende in gran parte da come le Istituzioni (e l'economia) gestiscono o NON gestiscono il territorio, se fanno o non fanno sistema (che senso ha che una banca si proponga capofila di progetti di sviluppo che tendono a coinvolgere Istituzioni ed economia? A noi pare la dimostrazione del ritardo delle Istituzioni). Il "Nuovo Patto per uno sviluppo qualificato e maggiori e migliori lavori in Toscana" è uno strumento di programmazione concreto elaborato ora dalla Regione; sottoscritto da Enti Locali, categorie economiche, sindacati, associazioni ambientaliste, chiede progetti su: efficienza e innovazione nella P.A. , sui servizi all' infanzia e per l' educazione permanente, sulla riorganizzazione dei sistemi produttivi locali, sull'accesso al credito (Basilea2), sulla competitività e sostenibilità dei territori rurali e dell'offerta turistica e commerciale, ecc ecc. Riusciranno le Istituzioni elbane (e l'economia e la cultura) ad elaborare in quel solco progetti condivisi per sfruttare l'attenzione e le risorse che la Regione e l' Europa mettono a disposizione? Ha un ruolo la politica elbana per favorire l' obbiettivo? E' qui, caro Giovanni che si gioca la capacità o meno di rispondere alla crisi con azioni positive, con progettualità. Il sacrosanto coinvolgimento delle popolazioni locali avvenga su questi livelli. Nell' ultima settimana di luglio sono previsti incontri istituzionali per decidere gli assetti di Comunità del Parco e Comunità Montana: posti di potere per fare puro campanilismo o istituzioni che assieme alle altre si propongono un certo governo del territorio, "incentivando l'eco-efficienza dei processi di produzione e consumo", "...considerando la cultura come fattore generale e come settore specifico di sviluppo .." come sta scritto nel nuovo Piano Regionale di Sviluppo? Spero molto nel livello di elaborazione politica e nella capacità di iniziativa sinora dimostrate dalla coalizione che ha vinto a Portoferraio: c' è bisogno che porti con forza la propria identità politica unitaria fin dentro le scelte degli Enti con i quali si dovrebbe, appunto, governare assieme e in modo nuovo il territorio.


Portoferraio Panorama rada da Votterraio

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