Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, alla luce dei risultati elettorali che hanno sancito nell’Arcipelago Toscano la sconfitta di Matteoli e della sua concezione proprietaria delle istituzioni poteva voltare pagina. Infatti questo voto è stato anche una condanna della prepotenza, con il quale era stato imposto il commissariamento, annullato dalla Corte Costituzionale, e nonostante la piena disponibilità della Regione Toscana a trovare un intesa per la nomina del Presidente, è stato soprattutto a Capoliveri un modo per dire basta all’insipienza e all’arroganza di un Sindaco e di un Commissario che ha procurato guasti alla pubblica amministrazione. Il Parco nazionale può e deve essere governato così come previsto dalla legge da un Presidente che sia il frutto di un’intesa alta tra il Ministro e la Regione Toscana. Invece ci troviamo di fronte all’ennesima prepotenza di un nuovo commissariamento. Chiediamo a gran voce che il Governo, la comunità scientifica, si impegnino per assicurare al di là delle appartenenze politiche, un presidente ed un consiglio direttivo rappresentativi del territorio, autorevoli e capaci, in grado di governare il Parco nel migliore dei modi. Nonostante il patetico positivo giudizio che il Commissario da di se stesso, in noi resta il giudizio di una gestione commissariale inadeguata, tutta piegata alle esigenze elettorali di AN. Si ripropone o meglio si impone un commissario che ha dimostrato, per i rapporti che ha avuto con i comuni dell’Elba e con gli altri livelli istituzionali, per le scelte che ha fatto, quali lo spezzatino della gestione delle aree minerarie demaniali, il blocco del piano del parco, la vicenda delle aree marine protette, il sorvolo di Pianosa, la nomina dei consulenti,il regolamento dei diving, la questione della sede e della ex caserma della Guardia di Finanza. Queste scelte e questi comportamenti sono presentati dal commissario del Parco come realizzazioni importanti, sono in realtà la dimostrazione di un fallimento e la conferma della sua totale incapacità a governare una realtà complessa quale quella dell’Arcipelago Toscano. Un giudizio che ha trovato ampia conferma nel voto del 12 e 13 giugno. Ci auguriamo che gli impegni di reciproca riconoscenza tra il ministro Matteoli, e il Dott. Barbetti trovino la loro composizione in altra sede che non il Parco Nazionale. La Regione Toscana può in coerenza con quello che ha fatto sino ad oggi, richiedere un forte coinvolgimento delle Province e dei Comuni interessati, affinché la cooperazione istituzionale invocata dalla Corte Costituzionale possa esprimere al meglio un governo all’altezza del prestigio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. I DS chiedono per questo una urgente convocazione della Comunità del Parco.
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