Nella notte tra lunedì e martedì 28 Novembre i carabinieri hanno prelevato da un'abitazione di Marina di Campo il quarantaquattrenne Carlo Tommaselli, che a parere dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia sarebbe un personaggio di spicco del "sistema" nella zona di Pianura un quartiere Napoli controllata dalla famiglia di Pietro Lago, con il quale il Tommaselli è imparentato. E presso un altro congiunto residente all'Elba l'uomo si trovava in regime di arresti domiciliari. Il suo fermo ed il suo successivo trasferimento nella città partenopea è stato disposto dalla Dda di Napoli che lo accusa unitamente ad altre tre persone di estorsione continuata ed aggravata dalle modalità camorristiche di consumazione del reato. Vittima delle estorsioni, negli anni, un imprenditore titolare di supermercati nel quartiere di Pianura il quale, oltre a pagare con cadenza regolare la tangente estorsiva, ha anche subito due incendi che hanno causato ingenti danni alle strutture aziendali. Il procuratore aggiunto della Dda di Napoli, Franco Roberti ha definito fondamentale la collaborazione delle persone offese che ha consentito l'emissione di provvedimenti cautelativi quasi contestualmente alle azioni criminose, dimostrando un elevato rispetto della legalità con la chiara volontà di non sottomettersi a pressioni provenienti da organismi camorristici. Per quanto attiene ai riflessi elbani della notizia, tenuto anche conto della valutazione del "calibro" del fermato fatta dalla DDA napoletana il clamoroso arresto è probabilmente destinato ad incrinare non poco il clima di rassicurante minimizzazione diffusosi intorno alla seduta del Consiglio Provinciale tenutasi a Portoferraio Martedì, proprio sull'argomento della legalità.
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