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A Sciambere del Tempestivo Fare

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 25 giugno 2004

Inclito Rossi, ordunque, seppur con rimarchevole ritardo, sono a porgerle le mie scuse per l’errore nel quale l’ho indotta, giorni orsono, in merito alla storia del cassonetto che tanti strascichi ha avuto fino alla raffinata disquisizione sulle gerarchie clericali e non le dico le telefonate giuntemi da alte sfere... Come disse un famoso clochard: “vai a sapè cosa ci si trova dentro un cassonetto”. In ogni caso la informo che detto cassonetto è stato spostato ed ora giace fiero ben più distante dal cartello Febbiano e non com’ebbi a dire Tanelliano. Sono nuovamente a disturbarla per segnalare il mio stupore per l’eccezionale applicazione di metodi di alta economia aziendale dimostrata dall’establishment elbano in questi giorni. Il “Just in time” , ovvero il produrre esclusivamente al tempo giusto nel momento della richiesta… Infatti, proprio nella prima settimana di buona affluenza turistica, si lavora alacremente sulla strada del Colle Reciso (era ora, ma proprio ora?), la calata di Portoferraio (una delle più belle del mondo) è un cantiere permanente che forse durerà tutta l’estate, a Lacona si mette in atto un lavoro fognario che attraversa la strada e che forse terminerà tra due, tre giorni. Che dire, forse il prossimo anno i turisti diminuiranno ancor di più o non verranno proprio, e noi non saremo neanche in tempo per far nostro lo slogan delle Autostrade S.p.A.: “stiamo lavorando per voi…” E non mi dica che quando lo legge non le iniziano a girar le palle. Beato lei che ogni tanto il su “nipote forsennato” provvede di colpo a fermarne il moto rotatorio. Cordialmente Robi (Mendolone) Veltroni E' vero Veltroni spesso anche io sono tentato di pensare che gli imput ad eseguire scassi a raffica vestizioni profilattiche di palazzi ed altre consimili opere dell'umano ingegno siano tolte dal notissimo manuale "Mille e una maniera per far dire al turista: "Orellanno ci biensi e m'inchiappettasti, questo so venuto e me l'hai messo di poppa, staltranno ti vado nel culo io e me ne vado in Croazia". Poi ci ripenso e mi viene da dare la colpa a chi ce l'ha: alla storia bischera di questa zattera di pietra che ha definito "Comune" ogni pollaio con casa annessa ed ha determinato l'insistenza delle competenze di 7543 enti diversi tutti con potere decisionale insindacabile fino alla realizzazione di un magnifico "campo di decentramento" dove tutti comandano, cioè nessumo quida e dove 130 geni (uno più o meno ogni chilometro quadrato e mezzo) insigniti del titolo di amministratori sudano faticano e s'impegnano non solo nell'inventar favate, ma anche curano che le favate limitrofe risultimo scoordinate con le favate endocomunali. Siamo andati avantio così alla sperandio mungendo a più non posso chi capitava a tiro coll'orgoglioso motto: "Finchè dura fa verdura!" inalberato sui gonfaloni financo delle potenti organizzazioni di categoria. La verdura è ispighita Veltroni gli attenti analisti turistici prevedono il morso del lupo. O se alla lunga ci s'accorgesse che un po' di crisi e di miseria fanno bene peche "graniscono"?