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Controcopertina: Peria ricordi il suo: "Abbiamo vinto perchè siamo una squadra"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 20 giugno 2004

L’ultima volta che avevamo visto di persona Roberto Peria era la sera dello scrutinio, durante una improvvisata festa in un ristorante alla Valdana le ultime parole che gli abbiamo sentito pronunciare, in quell’occasione e con molta enfasi sono state “Abbiamo vinto perché siamo una squadra!”, lo abbiamo avvicinato mentre stava conversando con un’altra persona alla Banchina d’Alto Fondale. Non c'eravamo accorti subito, per via degli occhiali da sole che si tratta di Walter Daviddi del TGR a cui Peria aveva evidentemente rilasciato un’intervista. Abbiamo poi scherzato chiedendo scherzando al Sindaco quando parlerà anche con la stampa locale. Peria rispondeva che ci avrebbe convocato la prossima settimana. Il tono era allegro ma il sindaco ultraabbottonato, ci accennava solo al fatto che gli assessorati saranno riuniti in due raggruppamenti (ma noi sapevamo che al vertice di queste "semigiunte" dovrebbe esserci Zini e Marotti). Abbiamo osservato a quel punto che così il Sindaco avrebbe avuto non uno ma due Vice. Roberto Peria, reduce, gli va riconosciuto, dall'immenso lavoro degli ultimi giorni, si irrigidiva appena percettibilmente, confermandoci indirettamente quale partita si stia giocando in questi giorni alla Biscotteria, dove le deleghe, gli assessorati, non sono stati ancora decisi e distribuiti da Peria, anche se alcuni non dovrebbero variare rispetto (ad esempio Zini alle Attività Produttive, Truglio alla sanità, De Michieli alla partecipazione etc.). Il quadro che si sta delineando è quello appunto dei due vicesindaci: uno de jure (Zini) ed uno de facto (Marotti) due tipi dai caratteri completamente diversi e in un certo senso complementari: molto mediatore e permeabile il primo, volitivo, e molto determinato nel difendere i suoi punti di vista il secondo. L’ex Presidente del Consiglio Provinciale aveva avanzato richiesta di un iperassessorato che spaziava dal sociale alla istruzione alla cultura e lo sport, poi ridimensionato, ma che forse surrettiziamente tornerebbe in ballo con la configurazione delle aree. Francamente parrebbe che la Margherita nel suo complesso voglia far pagare alla coalizione un prezzo sproporzionato al suo peso elettorale in virtù di essere stata (anche per l’assenza di peso politico dei DS), protagonista principale della formazione della lista. Se qualche mese fa la Margherita forte di un elettorato ortoferraiese non superiore a nostro avviso alle 600/700 unità (alle comunali s’intende) avesse iniziato le trattative chiedendo di esprimere Sindaco, Superassessore o Vicesindaco de facto, e presidente della Cosimo de’ Medici (ci punterebbe fortemente pare Roberto Pacini) si sarebbe sentita rispondere con una espressione portoferraiese decisamente scurrile ma che rende bene l’idea della contestazione di una richiesta priva di moderazione: “Sì .. e poi un po’ di culo e un fiasco d’olio”. La discussione in atto riguarda il soggetto deputato a sciogliere i non facili nodi che rapppresentano il primo vero ostacolo per l'Amministrazione Peria. Qualcuno pensa che la questione debba riguardare solo il Sindaco e la Giunta, ed a nostro avviso sbaglia. Chiudere queste scelte iniziali tra le mura della Casa Comunale sarebbe un errore irrimediabile. Se aveva ragione (come aveva ragione) Peria a dire che le elezioni le ha vinte, anzi stravinte "la squadra", il formidabile insieme di persone che ha prodotto per mesi e mesi lavoro politico, è "la squadra" nella sua interezza (traduciano: il "tavolo" di Portoferraio Domani e la sua assemblea) che deve aiutare il Sindaco in questo delicato, difficilissimo passaggio, per dare legittimità partecipativa al prodotto della discussione. Se si andrà in questa direzione si perderà forse qualche giorno, si dovrà forse ricorrere ad altre riunioni, ma si dimostrerà che si è davvero iniziato a scrivere un capitolo nuovo nella storia della città. Se così non sarà, vorrà dire che Peria dovrà misurarsi con la delusione di chi aveva creduto (e crede) nel superamento dello stucchevole walzer delle decisioni prese dai soliti noti, e nella partecipazione (che non è far chiacchiere sulla partecipazione).


portoferraio domani squadra

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