Alla scarcerazione di Giovanni Ageno, ex Sindaco ed ormai solo capogruppo di minoranza nel Consiglio Comunale di Portoferraio, ha fatto seguito nella giornata di mercoledì 16 giugno un'ulteriore uscita dal Carcere delle Sughere di Livorno, di un indagato per la nota vicenda del voto di scambio: quella dell'imprenditore Marco Regano cognato e socio in affari di Tiziano Nocentini. Il tribunale del riesame ha infatti disposto che Regano, dopo sedici giorni di detenzione in carcere, possa rimanere agli arresti presso il suo domicilio portoferraiese, beneficiando dello stesso allentamento delle misure cautelari di cui ha anche fruito l'ex-Sindaco portoferraiese. Parere contrario alla scarcerazione i Magistrati hanno invece espresso per altri due indagati per lo stesso caso: il socio e congiunto dello scarcerato Tiziano Nocentini (che l'ordinanza di arresti era definito come il capo del presunto delittuoso club), e la responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune Architetto Sandra Maltinti, mentre resta ancora da capire quale sarà la sorte del figlio del Sindaco, l'Architetto Nicola Ageno, e dell'ex-assessore Alberto Fratti che ha scelto però un percorso diverso rispetto all'istanza di riesame. Ed a proposito dell'ultimo indagato, un certo sconcerto ha generato una lettera dello stesso diffusa dalla emittente televisiva locale, nella quale si chiedeva ai cittadini un aiuto economico (segnalando appositamente i conti correnti bancari del medesimo Fratti). Una contribuzione che l'ex-assessore al traffico dichiarava necessaria per sostenere le sue spese processuali, essendogli venuti a mancare i proventi dell'indennità di carica (!).
pacaelmo da lontano