Su sollecitazione di alcuni cittadini torniamo, più dettagliatamente, su un argomento che avevamo già affrontato diversi mesi fa: l’uso (ed a loro parere l’abuso) che il Comune di Portoferraio sta facendo dei “rallentatori di velocità” i dossi artificiali in plastica che vengono sistemati in bande trasversali sul piano stradale, transitando sui quali si avverte un forte effetto vibratorio. Le ultime due strutture del genere sono state sistemate nei pressi della scuola materna di S.Giuseppe, altre sono disseminate lungo Viale Einaudi. E’ fuor di dubbio che l’intenzione dell’Amministrazione, quella di limitare la velocità (e con essa la pericolosità) della percorrenza dei tratti “interrotti” dai dossi artificiali, sia in sé condivisibile e positiva ma, a parere di molti, quelle strutture, essendo state realizzate in violazione del Codice della Strada (nello specifico dell’Articolo 42 che ne regola l’uso) costituirebbero un’inaccettabile “insidia” degli effetti della quale l’Ente proprietario della strada potrebbe essere anche chiamato a rispondere. Il comma 5 del citato articolo di legge recita infatti: “ I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati”. e qui sorge un problema di interpretazione, cioè se tutte le strade su cui sono state poste le barriere possano definirsi “residenziali”, ma c’è poco da interpretare, ci pare, nel passo successivo: “Ne e' vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento” visto che tutte le strade su cui sono poste le barriere costituiscono itinerario preferenziale (quando non unico possibile) per servizi di soccorso o di pronto intervento. Da notare che l’ultima prescrizione è ben ribadita anche in una circolare ministeriale interpretativa del 1999 più “possibilista” sulla interpretazione di quel “residenziali”. In più i dossi portoferraiesi hanno un problema aggiuntivo: talune di queste strutture per usura o altri accidenti sono state modificate nel loro profilo e non si presentano più come una banda trasversale di altezza omogenea come detterebbe il Codice. Si potrebbe di conseguenza delineare una responsabilità per eventuali danni subiti da veicoli o persone derivanti dal transito su quelle strutture dalla almeno dubbia regolarità. Forse l’Amministrazione farebbe bene a battere vie diverse per dissuadere la percorrenza a forte velocità dei tratti attualmente “guarniti” con i dossi, in qualche caso con rilevatori elettronici di velocità, in altri con la giustapposizione di semafori, che talvolta, è vero, rallentano i flussi, ma che sono un bene per la salute pubblica. Citiamo ad esempio l’impianto in funzione lungo la provinciale per Porto Azzurro, in località Casa del Duca, che da quando è in funzione ha fatto registrare una fortissima riduzione dei gravi sinistri, su un tratto di strada che,in precedenza, poteva entrare con cifre percentualmente sensibili nella casistica delle cause di decesso degli elbani. Delle esperienze che funzionano occorrerebbe far tesoro.
dosso artificiale S.Giuseppe