Io non intendo attribuire a nessuno alcun tipo di appellativo ironico come "direttore", "egregio" e via dicendo, ma solamente dire a Sergio Rossi, cosi' mi pare si chiami, di fare attenzione nelle sue risposte ai lettori, mi riferisco alla lettera in risposta a Katia Nardelli (che non conosco), nella quale si afferma che il giornale e' stato letto da un migliaio di lettori circa, il doppio dei "fiaccolatori". Bene in quel migliaio di lettori ci sono anche io (ma sicuramente anche altri) che non ho partecipato alla fiaccolata ma stimo chi l'ha fatta. Davanti alla puntualizzazione della cultura espressa in qualche lettera a noi lettori da parte di chi, dovrebbe saper valutare quando rispondere oppure no in maniera orrendamente ironica, tengo a far presente che come pagina iniziale del mio accesso ad internet ho proprio elbareport, che comunque dopo l'ennesima salita in cattedra dei redattori cancellero' senza indugio. Fate attenzione affinche' il VOSTRO (e' giusto sottolinearlo) giornale non venga letto solo da chi ha la vostra stessa cultura, anche perche' non tutti hanno un lavoro pubblico da 35 anni come Sergio Rossi, non tutti hanno i titoli di studio che PARE (e' giusto sottolinearlo) abbia Sergio Rossi, ma c'e' chi per forza maggiore o per scelte di vita si e' trovato a non poter continuare gli studi, tuttavia il giornale dovrebbe essere di tutti perche', caro Sergio Rossi a votare ci andiamo anche noi poco acculturati e spesso vengono elette delle persone valide ma che caso strano a pochi giorni dalle elezioni scopriamo essere dei "delinquenti" ( mi permetta questo unico appellativo). Scusandomi in anticipo per gli errori in generale porgo il piu' caloroso addio........(spero venga pubblicata) Ovvio che verrà pubblicata, questo giornale ha avuto per caratteristica fissa quella di pubblicare sempre tutto (lettere di insulti alla redazione comprese) figuriamoci se non ospitiamo un "cortese" addio. Ma veda caro anonimo quasi ex-lettore, il fatto che noi di Elbareport siamo orgogliosi di dare una "casa" alle idee di tutti, non significa che non ne abbiamo delle nostre, e se è il caso le esprimiamo, senza curarci troppo di piacere a destra o a sinistra, a potenti o ad umili. E' l'unico modo che conosciamo di fare i giornalisti, non lo cambieremo. Intanto vorrei sgombrare (anche se mi scoccia un po' tornare sul personale) i residui fumi: NON POSSEGGO titoli di studio riconosciuti dallo stato italiano (neanche quelli del cepu), la mia formazione culturale (se così si può dire) è stata sostanzialmente da autodidatta e per altri versi dovuta alla frequentazione di un partito (il PCI) che era una sorta di scuola alternativa, perchè dava molti stimoli ad approfondire i problemi, a studiare, leggere e migliorarsi. L'unico titolo (professionale) che la Repubblica mi riconosce è quello di Giornalista iscritto nell'Albo dei Pubblicisti, i primi articoli li ho scritti nel 1966 a 18 anni, quando facevo il manovale, la prima "firma" su un giornale nazionale l'ho messa il 10 Aprile del 1973. Il regale appannaggio pubblico di cui godo ammonta nientepopodimenochè a 1080 euro mensili, il mio inquadramento da 35 anni è sempre quello di un modestissimo impiegato. PUNTO. Se lei o altre persone hanno ulteriori curiosità agiografiche nei miei confronti, in luogo di mandare letterine finto-umili ed insinuanti mi telefonino in privato. Non andrò oltre qui, ritenendo di essere già stato costretto a dismisura a fracassare le palle del lettore medio con queste note autobiografiche, peraltro inutili dal suo punto di vista in quanto ha dichiarato di non leggerci più. Continuando preciso che i lettori in questri giorni non sono il doppio, ma svariate volte più numerosi dei fiaccolatori, poi le confesso di non aver capito il passaggio: "a votare ci andiamo anche noi poco acculturati e spesso vengono elette delle persone valide ma che caso strano a pochi giorni dalle elezioni scopriamo essere dei "delinquenti" Cosa voleva dire caro anonimo signore? Che la Magistratura ha deliberatamente deciso di intervenire nella disputa politica portoferraiese arrestando il Sindaco? Ma si rende conto dell'enorme gravità di quello che insinua? Penultima cosa sulla sua decisione di non leggerci più: la rispetto e me ne dolgo, per lei ovviamente, che avrà uno strumento di informazione in meno, quanto all'efficacia del suo boicottaggio ho dei dubbi, l'appello a non leggere di solito ha un effetto inverso sui quotidiani che si pagano, figuriamoci quelli gratuiti come Elbareport, che prima che NOSTRO è di tutti lei compreso, si figuri. Terminando un consiglio che non leggerà, per le lettere che invierà in futuro: firmi col suo nome e cognome, esporre la propria faccia non è questione di cultura: è solo questione di educazione, senso civico e coraggio. Katia Nardelli ce l'ha avuto (anche se a posteriori) lei no.
Elbareport
fiaccolata ageno 3