E’ una Rosy Bindi tenace e preparata quella che ha incontrato domenica scorsa nella sala consiliare di Portoferraio il popolo del centrosinistra e i rappresentanti delle associazioni di volontariato elbano. Nel suo intervento più volte interrotto da applausi le parole chiave che si sono rincorse sono state welfare, pace e Europa. “Un simbolo molto bello - ha detto l’ex ministro della Sanità osservando il logo della lista “Portoferraio Domani” - grazie per queste bandiere di pace e d’Europa.” Riferendosi alla faticosa unità conquistata dalla lista portoferraiese con il coinvolgimento dei movimenti la Bindi ha parlato di “modello che deve contagiare. Per fortuna – ha continuato - al crollo dei partiti è seguito un fiorire di movimenti e associazioni di volontariato.” Con la parola d’ordine di mettere il cittadino al centro di ogni politica Rosy Bindi ha spiegato in maniera chiara e convincente il modello di welfare del centrosinistra, facendo una lucida autocritica del modello finora perseguito, quello che ha costituito uno stato sociale per il ceto medio, che non ha però incluso in maniera soddisfacente i più poveri. L’ex ministro ha illustrato i principi del sistema sanitario pubblico, un modello universalistico che deve includere ricchi e poveri perché “se il servizio non è calibrato sulla fascia di popolazione più agiata rischia di scadere di qualità. Una sanità efficiente – ha concluso la Bindi, prospettando un metodo valido anche per altri settori – è una sanità per tutti che però sceglie percorsi personalizzati.” Nella sala consiliare della Biscotteria dopo l’introduzione del candidato sindaco Roberto Peria, il saluto del candidato alla presidenza della Provincia Giorgio Kutufà e l’approfondimento sui progetti per il volontariato elbano di Andrea Gragnoli, in lista per “L’isola e la città”, Rosy Bindi si è soffermata sulla necessità di includere le associazioni di volontariato anche nella fase di progettazione dei servizi e non solo nella loro gestione. Un altro importante criterio, trasversale ed estendibile a seconda delle diverse grandezze dei governi sul territorio, e che per l’Elba diventa drammatica emergenza, è quello dell’integrazione: “integrazione dei servizi alla persona, senza conflitti o sovrapposizioni tra gli enti. Le società della salute potrebbero superare questi problemi”. La domenica portoferraiese con la forte signora della Margherita si conclude con l’augurio che il vento che sospinge le vele colorate di “Portoferraio Domani” soffi teso in tutta la Penisola.
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