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Controcopertina - Di Stefano lascia il comando dei Carabinieri dell'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 11 maggio 2004

Lunedì 11 Maggio ultimo giorno di comando della Compagnia dei Carabinieri dell'Isola d'Elba del Capitano Salvatore Di Stefano. In questi casi che fa il cronista locale? Pesca il pezzo che ha scritto qualche anno prima in occasione di un avvicendamento cambia date nomi, nuove destinazioni, lascia il tono cortese (qualche volta cortigiano) nei confronti della Benemerita ed è cotto il riso. Ma bisogna decidere ogni tanto se essere giornalisti, informatori o impiegati, "travet" dell'informazione. E il giornalista in occasione del "fine corsa" del lavoro di questo comandante, non può fare a meno di notare che il ragazzo in divisa che parte dall'Elba la lascia profondamente diversa da come l'aveva trovata, certamente un'Elba meno arrogante, certamente meno convinta che la legalità può anche essere un optional, certamente un'isola più pulita, certamente con una fetta di certezza del diritto riconquistata. Sarebbe fuorviante e ingiusto caricare sulle spalle di questo ragazzo in divisa tutta la responsabilità di un mutamento epocale, ma è fuori di ogni dubbio che Salvatore Di Stefano sia stato tra i principali interpreti ed artefici di questo passaggio. Come tutti coloro che cambiano (in grande o in piccolo) il mondo, il capitano Di Stefano ha pestato molti dolentissimi calli, anche qualche callo eccellente, ed è incappato nell'ultima parte del suo servizio in una disavventura giudiziaria; può capitare, specie a chi per mestiere non ha sempre a che vedere con dei fior di giardino, e dove la polpetta avvelenata è sempre in cottura. Ma ci dicono che la sua posizione si sia molto alleggerita, abbiamo quindi di che augurarci che ne esca del tutto pulito e con noi se lo augurano in molti all'Elba, anche se non sono poi moltissimi gli elbani che hanno avuto la fortuna di conoscerlo da vicino, Salvatore Di Stefano di professione Carabiniere. Già, perchè questo ragazzo intelligente e colto, con una brillante carriera alle spalle, un par di lauree e quattro anni di conservatorio, nel tempo libero, in luogo di frequentare rotaryani salotti e gente bene dell'Isola che conta, lavorava, inciampando ovviamente in pessimi soggetti come confidenti, drogati, amministratori, mignotte, puttanieri e perfino giornalisti (particolarmente disdicevoli gli ultimi). Sappiamo che qualcuno non si è stracciato le vesti sapendolo "nei guai" e che qualcuno si rallegra oggi della sua partenza, qualcuno che vuol tornare a raccontarci la favoletta dell'isoletta baciata dal sole e felice, dove tutti sono bravi e buoni, dove non c'è poi un gran bisogno di reprimere, un paradiso nelle cui viscere scorrono solo acque cristalline, e non quel fiume di denaro e merda ipotizzato da qualche tutore dell'ordine eccessivamente zelante o da qualche visionario giornalista. Sappiamo quindi che oggi ci sono anche coloro che godono del suo mollare gli ormeggi da quest'isola, ma, fossimo nei loro panni, per pudore e per prudenza, attenderemmo a godere. Formuliamo in ultimo i nostri niente affatto formali auguri al ragazzo in divisa per il resto della vicenda professionale ed umana che deve compiere. Lo facciamo sapendo di poterli porgere interpretando tanti elbani onesti e laboriosi, tanta gente che si ostina a tenere su la testa, che ha voglia di trasparenza e pulizia. In ultimo gli diciamo, noi che ci riteniamo dei genitori "fortunati", che se un'altro figlio avessimo avuto, lo avremmo voluto come lui, magari, ci consenta lo scherzo finale, un po' meno di destra. Ciao Salvatore, e di nuovo grazie per tutto quello che hai fatto per quest'isola.


carabinieri conferenza airone

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