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Il Commissariamento affonda l'area protetta

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 09 aprile 2004

“Il Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano è ormai nel mirino. La reiterazione del commissariamento voluta dal ministro dell’ambiente rende incerto il presente, mentre all’orizzonte è pronto un consiglio direttivo composto da esponenti di An e Forza Italia apertamente ostili all’area protetta”. L’allarme lo lancia Legambiente che oggi chiede una immediata azione al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e agli enti locali per far chiarezza sul destino dell’arcipelago e evitare qualsiasi manovra tesa a minare la qualità di quel territorio. “Il Ministro Matteoli ha riproposto Ruggero Barbetti, contro il parere di tutti, nel ruolo di commissario del Parco – sottolineano Sebastiano Venneri, responsabile mare dell’associazione e Umberto Mazzantini, di Legambiente Arcipelago Toscano – Come abbiamo sempre sostenuto il commissariamento doveva terminare il prima possibile: una gestione straordinaria portata avanti così a lungo è inaccettabile. Oggi il Barbetti-bis aggrava la pesante situazione di stallo che da tempo, più che da problemi reali, è determinata dalla voglia di lottizzare il più possibile i vertici dell’ente. In più è già pronta la polpetta avvelenata di un lottizzatissimo Consiglio direttivo del parco, ancora non in carica per la presenza del commissario, composto da soggetti che non hanno mai nascosto l’obiettivo di voler smontare l’area protetta”. La Comunita' del parco ha infatti indicato nel Consiglio direttivo due sindaci e un vicesindaco – i comuni sono quelli di Marciana, Marciana Marina e Capraia – che da tempo fanno campagna contro il Parco. E’ proprio da uno di loro che è venuta ad esempio la proposta di escludere l’80% del territorio del proprio comune dai confini. Mentre un altro ha manifestato addirittura l’intenzione di uscire completamente dal parco. “Delle due l’una – sottolinea Legambiente – se si è contro il Parco non si ha proprio nessun titolo per partecipare ai suoi vertici. Che garanzie di sviluppo dell’area protetta possono offrire questi signori? Quale futuro garantisce la replica del commissariamento?”.


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