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Albergatori e Ambientalisti insieme per salvare il giglio di mare

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 05 aprile 2004

I custodi della spiaggia di Fetovaia e delle altre spiagge vicine sono diventati gli albergatori del Consorzio Costa del Sole, imprenditori seri che vogliono coniugare turismo e paesaggio, affari e ambiente. Sono stati loro a fissare regole di comportamento, a riaprire sentieri tra la macchia mediterranea ed il granito ed a chiedere al Parco Nazionale di ripulire e segnalare percorsi trekking e per muountain bike ed alla Capitaneria di Porto di allontanare ad almeno 300 metri dall’arenile le imbarcazioni che sono attratte da questa baia trasparente e riparata. Ma da qualche anno, in un silenzio quasi segreto, gli albergatori di Fetovaia si stanno dedicando ad un’altra “strana” attività: coltivano un fiore sulla spiaggia, il Pancrazio o Giglio di Mare, una pianta forte e delicata nello stesso tempo che, ormai molti anni fa, popolava tutte le spiagge sabbiose dell’Elba, le dune ormai spianate dall’industria turistica e dalla cementificazione. Il Pancrazio (Pancratium maritimum) è un basso cespuglio che punteggia la sabbia di verde e poi avvizzisce dando vita a bianchissimi fiori delicati che sbocciano tra luglio ed agosto ed attirano con la loro bellezza insetti e turisti, con quest’ultimi che purtroppo li scambiano troppo spesso per bellissimi ed effimeri souvenirs. Il Giglio delle sabbie è in pericolo, nonostante le leggi che lo proteggono, e gli albergatori lo hanno prima difeso e coltivato sulla caldissima sabbia, salvando una popolazione piccola ma in buona salute, ed oggi hanno stretto un patto con LEGAMBIENTE chiedendo a Regione, Provincia, Comune e Parco Nazionale più protezione, attenzione, informazione e tutela. Insomma, gli albergatori e gli ambientalisti chiedono insieme che il turismo balneare faccia un po’ di spazio al Pancrazio, che gli ombrelloni e i teli da spiaggia si allontanino di qualche passo dai Gigli di mare perchè come dice Sergio Galli, Presidente del Consorzio Costa del Sole “La convivenza tra una spiaggia affollata ed un fiore delicato, selvatico e raro è possibile. Siamo convinti che salvare questo fiore sia importante anche per la qualità dell’offerta turistica, perché sdraiarsi a prendere il sole accanto a queste magnifiche piante fa bene anche al cuore ed all’anima del turista più disattento”. Ma ambientalisti del Cigno Verde ed albergatori della Costa del Sole hanno anche un obiettivo più ambizioso: “Da questa alleanza tra imprenditoria ed ambiente, dall’esempio di questa piccola spiaggia elbana - dice Umberto Mazzantini del Direttivo Nazionale di LEGAMBIENTE - vorremmo far nascere un “progetto Pancrazio” per raccogliere i nerissimi semi di questo fiore e riportare il Giglio di Mare anche sugli arenili dove sta scomparendo, a cominciare dalla vicina costa delle Tombe-Rosselle, una spiaggia selvaggia che nel 2003 è stata premiata da LEGAMBIENTE come una delle 11 più belle d’Italia”. Una collaborazione, quella tra ambientalisti ed hotel, che all’Elba sembra “contagiare” molti albergatori, visto che nella maggiore delle isole dell’Arcipelago Toscano una trentina di alberghi grandi e piccoli hanno aderito all’ecolabel “LEGAMBIENTE turismo”, un marchio di qualità che impone regole e comportamenti per una gestione ecosostenibile delle strutture alberghiere.


cespugli giglio

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