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Centrosinistra al palo anche a Capoliveri dopo lo scontro tra Barbetti e Cardelli

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 30 marzo 2004

Nella campagna elettorale più demenziale della storia elbana non fa eccezione Capoliveri. Proviamo a raccapezzarci tra le sabbie mobili politiche del paese. Non si può non partire dal caso di questi giorni: la rottura, ormai praticamente insanabile, tra Carlo Cardelli e la maggioranza. In realtà la prima crepa si era notata con la vicenda della Madonna delle Grazie, un episodio sospettosamente vicino alle elezioni amministrative, che senza dubbio ha dato maggiore visibilità all'attuale vicesindaco. E grazie a questa (calcolata?) pubblicità Cardelli ha potuto gettare sul tavolo delle trattative con gli ex colleghi di coalizione il suo peso politico, costituito a suo dire da svariate centinaia di voti (si parla addirittura di seicento, un numero stratosferico per un paese di poco più di tremila abitanti) e dal presunto appoggio di Forza Italia (ma pare non da parte di alcuni esponenti capoliveresi). Ma dati gli ultimi rapporti tra Barbetti e il suo vice era quasi inevitabile che la richiesta della poltrona più pesante del comune si rivelasse un nulla di fatto. Fallita la ricompattazione a destra, Cardelli non ha però sciolto il riserbo circa il passaggio nella compagine di centrosinistra. Se ne parla ormai da mesi, ma mai si è sentita una conferma ufficiale dai diretti interessati. E ormai mancano pochi giorni alla presentazione delle liste. Ammesso e non concesso che Cardelli sia veramente l'ago della bilancia di queste amministrative non si può non rilevare il contegno eccessivamente attendista del centrosinistra. Al momento l'opposizione sembra quasi stare con la bava alla bocca in attesa che il transfuga forzista dia l'assenso per questa anomala alleanza. Ma ciò ovviamente pregiudica la formazione di un programma condiviso e la scelta dei membri della compagine. Una situazione che potrebbe essere controproducente, se il centrosinistra non rompe gli indugi e chiede al vicesindaco una posizione univoca, senza se e senza ma, mettendo anche in conto il rischio di perderlo per strada. Altro punto debole che per ora non sta giovando al centrosinistra è l'assenza ingiustificata sulla scena politica e attiva paesana del candidato sindaco Ballerini. Per il momento sta godendo della stima professionale, ma tutti si attendono che (tanto per restare nel suo campo) "affondi il bisturi" nei problemi del paese, sia più presente, si impegni a farsi portavoce principale di un programma. A questo punto si impone anche una riflessione sulla lista civica Ballerini-Cardelli-Briano che si andrebbe a configurare. Che il centrosinistra capoliverese, nella fregola di espugnare la roccaforte della destra elbana (è infatti l'unico comune isolano a non aver mai visto un'amministrazione targata sinistra negli ultimi trent'anni), abbia già tentato nel passato strade di dubbia percorribilità si è visto ad esempio nella penultima tornata elettorale, quando arrivò a candidare un esponente della precedente amministrazione avversaria, che, oltre a portare alla sconfitta, capeggiò una delle opposizioni più soporifere della storia paesana. In questo caso il rischio sarebbe teoricamente minore, ma la possibilità di "farsi del male" sussiste. Di fondo rimane infatti lo sbaglio di puntare tutta la campagna elettorale sulla lotta accanita a smantellare il caposaldo barbettiano, in un'assurda conta dei voti portati da tale o talaltro, senza proporre seri e chiari programmi. La cosa non è di poco conto, considerando che la vittoria alle elezioni potrebbe trasformarsi, una volta al governo, in una roulette russa, un'avanzata allo sbaraglio, un vivere alla giornata, che oltre a portare a un fallimento porrebbe la coalizione in una crisi di credibilità da cui sarebbe difficile risollevarsi. Nel caso che il centrosinistra voglia portare avanti una lista civica con anime così differenti, dovrà quindi partire da un fondamento ben preciso: un programma alternativo e condiviso e di cui i componenti del gruppo se ne facciano portavoce, senza personalismi e protagonismi, senza diktat o chiusure. Altrimenti ci troveremmo di fronte a un pastrocchio inutile e dannoso per la sinistra. Se invece Cardelli volesse esibirsi in un "atto di forza" personale, convinto com'è nei suoi mezzi e nei suoi voti, si potrebbe arrivare a una terza lista con risultati imprevedibili. Da una parte infatti il centrosinistra potrebbe formare una compagine senza condizionamenti estranei, ma rimarrebbe bloccato con il suo non rilevante "serbatoio" di voti; il centrodestra invece potrebbe trovarsi con un gruppo forte, ma senza un consenso così ampio. Anche sulla sponda del centrodestra dunque gli animi non sono così distesi. La Cdl si trova ad affrontare le elezioni senza i due elementi fondamentali che portarono alla roboante vittoria del 1999: Cardelli e Barbetti, quest'ultimo come candidato sindaco. L'uscita di scena di uno dei suoi membri più influenti (il primo) e la forzata "degradazione" dell'uomo più carismatico e trascinatore (il secondo) peseranno sicuramente sugli equilibri. Forse è soprattutto per questa ragione che anche la maggioranza per la prima volta ha iniziato a parlare di lista civica aperta a diverse soluzioni. E' vero che il potere logora chi non ce l'ha, che Barbetti porterebbe pur sempre in dote il suo peso politico, che il candidato più probabile (Della Lucia) è persona rispettabile, ma la compagine dimostra poca coesione senza "l'uomo forte" che la guida, non ha quasi nessun membro che in questi ultimi cinque anni abbia dimostrato un grosso spessore politico o si sia distinto, e vive più con la rendita dei risultati portati avanti dall'ultima amministrazione che (almeno per ora) con un programma per il futuro. Sarà sicuramente la mostra dei risultati ottenuti nel governo passato il punto forte su cui batterà il centrodestra, e lo spaccerà fino all'esaurimento. Tenendo però ben occultate le svariate migliaia di eurini polverizzate in inutili e incompiute "grandi opere", la fallimentare politica ambientale (abusivismo selvaggio e permissivismo edilizio, totale mancanza di controllo sul territorio, etc.), il pesante carico fiscale e altro. La campagna elettorale sta per entrare nel vivo: tra qualche giorno si sentirà un risuonar di sciabole.


capoliveri panorama case

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