Vancouver e Genova con vecchi porti commerciali abbandonati, Barcellona con la baraccopoli di Barcelloneta, Roma con l’idroscalo di Ostia sono l’esempio di come una situazione di degrado possa trasformarsi in una opportunità. Il nuovo porto che queste città hanno realizzato è diventato un importante attrazione turistica e commerciale che ha dato impulso anche ai preesistenti centri urbani. Le aree in concessione all’ILVA degli altiforni e di scarico della loppa mostrarono per tanti anni i segni dei bombardamenti e dell’abbandono e infine entrarono nella disponibilità del Comune. In analogia con la precedente destinazione furono destinate negli anni’70 a zona industriale, che sarebbe meglio definire artigianale o di commercio all’ingrosso. La linea di costa ha seguito la destinazione delle aree retrostanti con l’ insediamento dello scalo e del deposito dei carburanti e di cantieri navali che ospitano barche da diporto e da lavoro. L’area non ha mai avuto uno sviluppo organico e attualmente ha una destinazione industriale e di porto turistico. Gli amministratori allora non furono certamente lungimiranti nel definire la destinazione dell’area degli altiforni che per i suoi aspetti panoramici e funzionali avrebbe potuto essere destinata all’estensione dell’insediamento urbano e portuale. Ed è sostanzialmente questa la previsione contenuta nello strumento urbanistico attualmente vigente. I comuni possono costituire società per azioni con la partecipazione di azionisti privati scelti tramite procedure di evidenza pubblica per progettare e realizzare interventi di trasformazione urbana in attuazione degli strumenti urbanistici vigenti. L’utilizzo di questo strumento di trasformazione urbana, regolato dall’articolo 120 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, è previsto dalle norme tecniche di attuazione del piano di localizzazione delle aree portuale del comune di Portoferraio. In pratica il comune fonda una società di trasformazione urbana e definisce gli obiettivi che dovranno garantire l’equilibrio tra il risultato desiderato e l’interesse dell’azionista privato che viene selezionato attraverso una gara di rilevanza pubblica. La società di trasformazione urbana dovrà provvedere all’acquisizione, alla trasformazione e alla commercializzazione delle aree interessate all’intervento. La costituzione di una società di trasformazione urbana sarà certamente uno dei più importanti argomenti che dovrà affrontare la prossima giunta. Sarebbe interessante conoscere le considerazioni dei canditati a sindaco su questa opportunità.
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