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Controcopertina: L'Urbanistica elbana tra sanatorie e varianti

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 15 marzo 2004

All’Elba sono state concesse più sanatorie che concessioni edilizie e la gestione del territorio fino ad oggi è stata affidata più ad una “cultura della variante urbanistica” che non a una vera e propria programmazione di ampio respiro. La commissione regionale d’indagine presieduta dal consigliere Sirio Bussolotti e composta dal diessino Alfonso Lippi e dal forzista Leopoldo Provenzali sta raccogliendo i dati sul campo: nella mattina del 15 marzo, prima dell’incontro con i giornalisti, ha avuto luogo una audizione sia con i sindaci elbani che con le associazioni di categoria e ambientaliste per capire meglio quali siano i problemi che affliggono la programmazione urbanistica dell’Isola. A far riunire un’apposita commissione per esaminare con la lente d’ingrandimento il territorio elbano sono stati gli eventi calamitosi dello scorso anno, alluvione ed incendi, ed i fattaci giudiziari della passata estate, legati agli abusi edilizi più o meno eccellenti. La commissione sta ancora “tastando il terreno” prima di giungere ad una interpretazione definitiva del materiale e procede con cautela quando qualcuno le chiede se si può parlare di “caso Elba”: “noi esercitiamo solo una funzione di controllo, non siamo i giudici di nessuno.” E’ chiaro però un dato su tutti: occorre concertare ed uscire dalle logiche campanilistiche dei comuni elbani, il frazionamento amministrativo produce una politica urbanistica disordinata e miope, che genera un paesaggio intermittente e schizofrenico. Neglia anni passati gli strumenti di programmazione, come ha sottolineato Bussolotti, si sono limitati al tema dell’edilizia, eludendo tutti gli altri fattori che costituiscono l’equilibrio del territorio. “ Non è un problema che inizia oggi – ha dichiarato il consigliere regionale – ed i guasti si sono verificati soprattutto con i condoni dell’85 e del ’94.” Il Vicepresidente del Consiglio regionale Provenzali spezza una lancia in favore della sua isola: “Credo che l’Elba sia tuttora ben preservata, soprattutto se si fa riferimento a realtà vicine alla nostra, come ad esempio Ischia che sta davvero soffocando dal cemento. Detto questo è indubbio che l’adozione di un unico Piano strutturale elbano sia una questione largamente condivisa.” E rilancia: “Visto che l’Elba è stata definita la perla del Tirreno, e quindi patrimonio di tutti, la Regione dovrebbe varare un progetto speciale, che rilanci anche la qualità dei servizi, primo tra tutti l’aeroporto.” Anche la legge 5 è in via di perfezionamento: spesso per riallineare i piani comunali a quelli regionali e provinciali occorre muoversi a colpi di Tar. Bussolotti ha spiegato che bisogna perciò migliorare il terzo livello d’intesa, senza però togliere autonomia ai comuni. Seppure la Commissione si sta muovendo ad un livello più generale rispetto all’analisi dei singoli elementi dei piani strutturali e regolamenti urbanistici varati dai comuni elbani, le stonature, rispetto ad altre realtà continentali, oltre alle numerose sanatorie concesse, sono piuttosto evidenti: la prima casa è un grande appiglio per ogni pianificazione urbanistica elbana, “un elemento che solletica molto” e che incoraggia i compassi dei progettisti. La commissione regionale conta di recuperare tutti i dati richiesti ai comuni e di elaborarli in un resoconto che porterà ad un dossier definitivo entro la fine di maggio.


commissione urbanistica

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