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Controcopertina: Il Vittimismo della Volontà.....

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 marzo 2004

Caro Gianbattista Fratini, ho letto con attenzione il Tuo intervento pubblicato sulle pagine di Elbareport il 4.3.2004 e, a differenza di quanto mi avviene negli ultimi tempi, non mi trovo assolutamente d’accordo. Mi pare, infatti, che tra i sostenitori della candidatura dell’amico Franco Scelza a Sindaco di Portoferraio, tra i quali Ti sei schierato, si vada diffondendo un modo di ragionare improntato ad eccessivo vittimismo. In sintesi si accusa l’avversario di aver ordito una sorta di complotto diffamatorio ai danni di Franco reo soltanto di essere da moltissimi anni dirigente del cantiere ESAOM di Portoferraio. Questo “conflitto di interessi” sarebbe stato abilmente sfruttato da “certastampa” di tipo rotaryano di sinistra, incline alla masturbazione celebrale on-line per opporsi alla candidatura diessina, accusando il gruppo dirigente Ds di aver proposto Franco Scelza al solo scopo di silurare l’altro possibile candidato (Danilo Alessi) nella consapevolezza, però, che si sarebbe trattato di una candidatura perdente rispetto a quella che sarebbe stata avanzata dalla Margherita. Questa logica, che scherzosamente direi essere afflitta da “vittimismo della volontà”, mi pare che, con la teoria del complotto, tenda a nascondere quelli che sono i reali termini della questione che abbiamo di fronte ed a fornire una versione distorta e di comodo delle opinioni di chi non la pensa come Te. Sgombriamo subito il campo da illazioni: Franco è un amico ed una persona capace e perbene. Non per questo è il migliore candidato possibile per la coalizione Ulivo – Rifondazione – Movimenti che intende presentarsi unita alle elezioni comunali di Portoferraio. Scelza è sicuramente il rappresentante di una generazione politica, della quale Tu sei la massima espressione, che ha governato per decenni Portoferraio. Con un prematuro giudizio storico si potrebbe dire che questa classe politica ha ottenuto positive realizzazioni alternate, talvolta, a gravi errori amministrativi. Abbiamo oggi di fronte un elettorato che chiede un forte rinnovamento di uomini e di programmi. Una candidatura che si iscriva, quindi, nel solco della continuità con il passato è destinata ad andare in rotta di collisione con le aspettative di cambiamento di gran parte dei nostri concittadini. Mi pare necessario, inoltre, anche un cambiamento generazionale che dia atto dell’impegno politico svolto con passione, spesso dalla scomoda posizione di minoranza, da persone che non appartengono alla Tua generazione politica. Da tali perplessità mi pare oltretutto che non sia immune neppure parte importante del Tuo partito posto che le critiche più pesanti alla candidatura ufficiale dei DS siano state manifestate proprio da numerosi dirigenti e militanti diessini. Potrei anche dirti che esiste anche un’area politica (alla quale mi iscrivo) che riterrebbe possibile ed utile una candidatura più “di sinistra” per la poltrona di sindaco e che, ovviamente, non accoglie con particolare entusiasmo candidature di tipo “moderato” e che sia giusto superare finalmente quel ridicolo “fattore K” che ormai pare esistere solo nella testa di Berlusconi e di qualche ottuso dirigente del centrosinistra. Mi sembra che quello che ho fin qui tratteggiato sia un ragionamento di tipo politico che sicuramente potrai non condividere ma che nulla ha a che fare con la caricatura che hai disegnato nel Tuo intervento su Elbareport e con il vittimismo che lo pervade. Mi pare, invece, che sia proprio una parte della Tua lettera a dare adito alla necessità di alcune precisazioni. Mi riferisco alla parte in cui, nel tentativo di dimostrare che la candidatura Scelza sarebbe immune da ogni “conflitto di interessi”, ti sforzi di paragonare la posizione lavorativa del Tuo candidato a quella di Peria e Palmieri. Mi sembrano però situazioni del tutto diverse. Roberto Peria è un normale impiegato di una struttura alberghiera, mentre Daniele Palmieri svolge il lavoro di promotore finanziario per un istituto di credito in una posizione che è sostanzialmente di lavoratore subordinato ma che, nel moderno mercato del lavoro flessibile e globalizzato (tanto caro a D’Alema e Berlusconi), viene inquadrata come lavoro autonomo. In realtà Palmieri sarebbe stato fino a pochi anni fa un impiegato di banca con mansioni specifiche nel settore finanziario e degli investimenti. Dov’è nel loro caso un conflitto di interessi a livello di amministrazione comunale? Sono posizioni certamente di gran lunga diverse da quella di un dirigente di una delle prime aziende dell’Elba in ordine di grandezza e di importanza, con così grossi interessi, ad esempio a livello di scelte urbanistiche, in ordine alla politica amministrativa di Portoferraio. Posto che tale argomento non l’ho mai usato (su questo campo mi ci hai proprio tirato per i capelli con la Tua lettera) non credi che un simile ragionamento sarebbe utilizzato con facilità dal centro-destra in campagna elettorale? Credo che senza demonizzare chi la pensa diversamente da Te, cosa che in genere serve quando si vuole rompere con qualcuno, sia necessario fare ancora uno sforzo comune ed identificare un candidato sindaco che possa ottenere il massimo consenso nella coalizione e tra i cittadini elettori.


benedetto lupi

benedetto lupi