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Controcopertina: Le contorsioni mentali del Direttore di Elbareport

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 04 marzo 2004

Caro Sergio, ho letto su Elbareport del 27 febbraio una tua controcopertina intitolata: “Questioni di Club”, nella quale, prendendo spunto da quanto scritto da un anonimo “Indiscreto” su Il Tirreno sempre del 27 febbraio, ti avventuri in fantasiose quanto complicatissime ricostruzioni di un altrettanto complicatissimo disegno politico che i diessini morbidi o riformisti, come preferisci, avrebbero messo in atto pur di sventare il pericolo di avere come Sindaco Danilo Alessi. Verrebbe proposto Scelza per stoppare Alessi, ma siccome Scelza non prenderebbe a sinistra neppure mezzo voto, allora in realtà l’obiettivo dei diessini morbidi sarebbe quello di lasciare in panchina sia Scelza che Alessi. Ma non finisce qui. Addirittura, e qui veramente il disegno diventa diabolico, i riformisti o diessini morbidi per mantenere una loro identità avrebbero in capo di forzare la mano dopo le europee e le amministrative, verso una scissione e quindi non potrebbero permettersi di lasciare cariche di rilievo a chi, come Alessi, non farebbe parte del club. Scusa Sergio, ma non ti sembra di giocare un po’ troppo con la fantasia? Non ti sembra di farti un po’ troppe “masturbazioni mentali”? Dopo l’assemblea del partito del 21 dicembre scorso, dove non ho visto molti diessini di quelli puri o di sinistra, ma ho visto diessini di sinistra o del così detto “correntone” votare Scelza, ho avuto modo di parlare con un bel po’ di gente, iscritti al partito, simpatizzanti, progressisti, persone che non votano DS e persone che, politicamente, hanno simpatia per il centro destra. Ho riscontrato una larga condivisione della scelta fatta e, ciò che mi ha fatto più piacere, un diffuso apprezzamento per le capacità politiche e le qualità morali di Scelza. Devo con franchezza dirti che per capire tutto il tuo ragionamento (ed ancora non sono sicuro di averlo ben compreso) ho dovuto prendermi una pausa e passare ad una più lenta ed attenta lettura. Ed allora mi sono chiesto: ma tutte queste elucubrazioni, queste spericolate contorsioni mentali, l’elettorato silenzioso, la città reale, fatta di gente non addetta ai lavori, ma al lavoro quotidiano, quello vero, ti capirebbe? Penso proprio di no. Sono proprio i tuoi fantasiosi cerebrali contorsionismi materiale di discussione per circoli molto riservati, da rotary club di sinistra! Altra cosa su cui nettamente dissento è la questione che tu poni, e non solo tu, della assoluta incompatibilità di Scelza con la carica di Sindaco ed anche di membro della Giunta per il fatto di essere dirigente di una Azienda “interessata da una valanga di atti pianificatori e decisionali del Comune”. Non condivido questa pregiudiziale e per più ragioni. Primo perché, qualora Scelza assuma il massimo impegno esecutivo del Governo del Comune, non chiederà l’aspettativa,ma darà le dimissioni dalla sua Azienda. E siccome tra tre anni avrà la possibilità di andarsene in pensione, di fatto interromperà subito ogni rapporto. Secondo perché nello scegliere i futuri Amministratori il centro sinistra non può porre questo genere di pregiudiziali. In primis è assolutamente necessario guardare alle qualità intellettuali e morali di una persona. E sotto questo profilo, caro Sergio, credo che anche tu non potrai mettere in dubbio le capacità, l’intelligenza e, quel che più conta, la inattaccabilità sul piano morale di Franco. Terzo se il criterio determinante di scelta dei futuri Amministratori del centrosinistra dovesse essere questo, allora dovranno scartare un bel po’ di gente. Cominciamo con Peria, dirigente di una grossa Azienda alberghiera, continuiamo con Daniele Palmieri, della sinistra quella pura, ma che nel suo lavoro di promotore finanziario non intrattiene certo rapporti con gli operai o con i pensionati e neppure con chi come me può contare su due stipendi ogni mese, e via discriminando. Mi chiedo poi: se un imprenditore edile, un libero professionista, un commercialista, un geometra o un architetto ci chiedessero di far parte della nostra lista condividendo il nostro programma, che facciamo gli diciamo di no? Ma non diciamo sempre che dobbiamo aprirci alla società civile? Alla società reale? Ma la società civile e reale è fatta anche di queste persone. Allora, come dicevo, il primo criterio di scelta delle persone cui affidare la nuova Amministrazione dovrà essere appunto quello della onestà intellettuale e morale, della certezza che chi assumerà una carica pubblica, Sindaco, Assessore o Consigliere sarà in grado di distinguere l’interesse privato dall’interesse pubblico e concorrere in questo modo alla attuazione del programma che le forze del centro sinistra presenteranno agli elettori. Io credo che sotto questo aspetto non solo Franco Scelza, ma anche Roberto Peria, che con piacere ho appreso essere il candidato a Sindaco della Margherita, e Daniele Palmieri sono persone degne di avere responsabilità pubbliche. Sono persone che, come Scelza, saprebbero anche sacrificare il loro interesse particolare a quello più generale della città. Sulla capacità di ognuno di questi (ed eventualmente di altri che godono del tuo favore) a raccogliere consenso tra la gente, tra gli elettori, abbiamo opinioni diverse. Avremo altre occasioni per parlarne. Cordialmente Giovanni Fratini No Giovanni non sono affatto “seghe mentali” ma il risultato di un serio lavoro giornalistico fatto di, informazioni raccolte a Portoferraio, Piombino, Roma, da valutazioni e incrocio delle fonti, osservazioni pazienti, conoscenza approfondita dei soggetti di che trattasi. Il "Candidate chi vi pare basta che non sia uno dei nostri"(leggi Alessi) concetto esternato a Piombino da Manciulli e Garufo, era stato anticipato un mese prima al "tavolo" portoferraiese da Angelo Zini. I passaggi dell’operazione Scelza che ho delineato li confermo virgola dopo virgola, così come è lampante (e non solo a Portoferraio e all'Elba) la necessità di voi “riformisti” di controllare i punti di potere, al momento di una scissione che con tutta evidenza avete già consumato mentalmente. So quando e come è nata la candidatura di Franco, conosco i percorsi sia ufficiali che ufficiosi e perfino le occasioni conviviali nei quali il tuo club (che è molto più spiritualmente rotaryano delle mie frequentazioni) ha deciso di muovere all’interno del Partito una battaglia che, tanto di cappello, avete vinto, ma spaccando i DS, per il vostro uso a mo' di clava della maggioranza. Le impressioni che personalmente raccogli, caro Giovanni, possono lasciare pure il tempo che trovano. Le tue impressioni personali, la tua personale gestione della lista di cinque anni fa, condussero il centrosinistra portoferraiese ad una delle più brucianti sconfitte della sua storia, proprio perché subita da un signor nessuno quale si è dimostrato Ageno, coi DS che ci uscirono peggio di chiunque, con il Segretario di Sezione ed ex-Capogruppo Angelo Zini impietosamente trombato anche come consigliere. Dove credi di aver perso allora, caro Giovanni i voti che ti mancarono se non nell'elettorato della sinistra e diessino che non avevi convinto? E' poi tanto diversa l'operazione di "sfondamento al centro", che ti vede entusiasticamente impegnato oggi, da quel fallimento? Per il resto lascio la tua lettera all'intelligenza dei lettori limitandomi a quattro brevi appunti: 1) La drittura morale e l'onestà non sono criteri per la scelta dei candidati, nel senso che sono una condizione irrinunciabile e non una virtù amministrativa, è "normale" essere onesti e non avere "ombre", anche solo per essere considerati; 2) Tecnici che si occupano da liberi professionisti della gestione del territorio come Architetti e Geometri sono comunque "imbarazzanti" all'interno delle amministrazioni, più che mai di questi tempi, così come lo sono a mio parere, per altri versi, i medici di famiglia; 3) Mi pare francamente ridicolo accostare la "pressione psicologica" a cui verrebbe sottoposto un dirigente, ancorchè pensionaturo, espressione diretta di una società che gestisce la totalità del fronte mare portoferraiese, dal Porto alle Saline e che ha la proprietà delle retrostanti aree, a quella rischiata da un dirigente alberghiero (neppure direttore), mi pare ridicolo e populista fare paragoni con chi vende prodotti finanziari nei quali anche diversi operai (garantisco) investono la loro liquidazione. 4) si aggirano per Portoferraio dei ferventi raccoglitori di firme di sostegno alla "Lista Scelza" (testualmente) che continuano a buttarla sul vittimismo del povero Franco attaccato, ma non si capisce su cosa, perchè e da chi; contemporaneamente vi vedo sempre più nervosi, più determinati a cercare lo scontro; non sarà che state accarezzando il pensiero di "fare a meno" della sinistra? Spero di aver evitato per questa volta i tuoi alti rimproveri per il notorio onanismo cerebrale e contorsionismo dialettico delle mie prose, che spero non ti costringano ad una doppia lettura e meritino almeno la tua sufficienza, e soprattutto quella delle poche centinaia di persone che leggono quotidianamente questo "rotaryano" giornale.


fratini 3

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Sergio Rossi

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