Dedichiamo questo ampio spazio ai numerosi e rilevanti interventi che si stanno succedendo in queste ore che precedono la manifestazione contro l’installazione delle antenne al Puntale. Lo sconcerto si fa sentire a tutti i livelli. Le dichiarazioni degli assessori provinciali Franchini e Raugei: Antenne a Portoferraio: le preoccupazioni della Provincia “I pareri degli uffici della Provincia riguardano atti dovuti che sono espressione dell’apparato tecnico amministrativo. La Giunta Provinciale, venuta a conoscenza di ciò e del dibattito suscitato su questo argomento nell’opinione pubblica, effettuerà una verifica di detti atti nonché delle modalità con le quali è in corso l’esecuzione delle opere. Infatti, l’impatto ambientale determinato dalla realizzazione dell’impianto travalica la competenza della Provincia che è riferita soltanto alla concessione dell’area e al parere sul vincolo idrogeologico. Tutto ciò a fronte di un Piano Unitario approvato dal Comune di Portoferraio per gli impianti fissi di telecomunicazione. Ci sentiamo, comunque, di sostenere quanti si oppongono a questa realizzazione e abbiamo oggi stesso incaricato gli uffici di un approfondimento della questione per verificare le condizioni di realizzazione”. Fa eco l'intervento di Nunzio Marotti consigliere provinciale della Margherita Antenne al Puntale: Marotti chiede un immediato sopralluogo In merito all’installazione delle antenne di telefonia al Puntale – Acquaviva (Portoferraio), non posso esimermi, sia come cittadino che come Consigliere Provinciale della Margherita, da fare alcune considerazioni. Esprimo il mio personale disappunto per la decisione del Comune di Portoferraio di installare le antenne in tale sito e mi associo alle preoccupazioni della cittadinanza. E’ incomprensibile anche come la Soprintendenza ai Beni Ambientali abbia potuto dare parere favorevole alla collocazione delle antenne in un luogo di rilievo paesaggistico. Da parte sua la Provincia, tramite l’assessore provinciale Enzo Raugei, ha dichiarato che i suoi uffici tecnici, su richiesta del Comune di Portoferraio (il quale ha rilasciato la licenza edilizia per l’avvio e l’esecuzione dei lavori), hanno concesso l’autorizzazione solo ed esclusivamente per le proprie competenze tecniche in relazione alla occupazione di suolo pubblico, al vincolo idrogeologico ed alle normative relative al nuovo Codice della Strada, in quanto zona attraversata da viabilità provinciale e di proprietà dello stessa Amministrazione Provinciale. Di tale parere tecnico-burocratico, come da prassi per le normali autorizzazioni, la Giunta provinciale non era a conoscenza. Alla prova dei fatti, considerata l’invasività e la portata dell’intervento in atto, chiedo alla Provincia – per le proprie competenze in materia idrogeologica – di valutare la possibilità di effettuare un urgente sopralluogo e di procedere alla sospensione dei lavori. Analoga richiesta, relativamente alle competenze paesaggistiche, rivolgo alla Soprintendenza ai Beni Ambientali. L’Ente Parco scrive ai Comuni dell’Arcipelago Toscano e ai gestori della telefonia mobile: Un tavolo di confronto tra il Parco, i Comuni, e i Gestori della Telefonia Presso questo Ente Parco sono state presentate alcune domande di installazione di impianti fissi e temporanei per la telefonia cellulare. Tali impianti devono ricevere il nulla osta da parte dell’Ente ai sensi del DPR 22 luglio 1996. Dall’esperienza maturata fin qui, questo Ente, per quanto di propria competenza, ritiene che la questione dell’installazione degli impianti debba venire affrontata in modo organico tra tutti i gestori della telefonia e gli Enti al fine di predisporre un piano generale sia dentro che fuori i perimetri del Parco per gli impianti fissi e temporanei, con la finalità di una organica tutela ambientale. (…) Nel contempo è noto che ai sensi dell’art. 231 del DPR n.156/1973 gli impianti di telecomunicazioni e le opere accessorie occorrenti per la funzionalità degli impianti hanno carattere di pubblica utilità e che i gestori, in qualità di concessionari del servizio di telefonia mobile, hanno l’obbligo di attivare la rete e di garantire una copertura minima del servizio stesso entro termini stabiliti dalle concessioni stipulate con il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni. Per poter assicurare ai gestori il rispetto di termini predefiniti per il rilascio delle autorizzazioni e/o delle concessioni edilizie, occorrenti per la realizzazione degli impianti in questione, allo scopo di consentire agli stessi gestori il rispetto dei termini previsti dalle convenzioni con il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, riteniamo utile, ancorché necessario, poter raggiungere tra gli Enti e i gestori un accordo procedimentale sulle realizzazioni delle stazioni radio base per la telefonia cellulare e ogni altro impianto emittente campi elettromagnetici installati o da installare ai fini della trasmissione di segnale per la telefonia cellulare. Tale accordo procedimentale dovrebbe essere finalizzato a: Individuare una chiara procedura per la presentazione delle istanze, relative alla installazione; conseguire una corretta informazione alla popolazione sulla materia; assicurare la tutela dell’ambiente e del paesaggio, anche attraverso una puntuale verifica della compatibilità e corretto inserimento degli impianti; promuovere l’innovazione tecnologica e le azioni di risanamento volte a minimizzare l’intensità e gli effetti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici secondo le migliori tecnologie disponibili, e anche se non di nostra competenza, dei campi elettromagnetici prodotti sul territorio comunali. A tal fine, se la proposta è ritenuta condivisibile, potrebbe essere attuato un tavolo di confronto tra l’Ente Parco Comuni e Gestori della telefonia mobile. Il comunicato del WWF Arcipelago Toscano: Acquaviva. Il Paesaggio elbano nelle mani di nessuno Le sei antenne per la telefonia mobile sul puntale dell’Acquaviva sono uno sfregio che l’Elba non meritava. A quando l’asfaltatura della spiaggia di Sansone? Il Comune di Portoferraio ha commesso un errore madornale nel concedere uno dei suoi migliori punti panoramici per un uso commerciale che poteva benissimo essere confinato in siti un po’ più defilati. Il Sindaco Ageno dovrebbe dare il fermo ai lavori, tirare gli orecchi a qualche suo funzionario e chiedere un sito alternativo nel giro di una settimana. Del resto la telefonia mobile è un mercato ricchissimo capace di ogni soluzione, purché lo si voglia. La Soprintendenza di Pisa è stata sommamente inadempiente di fronte alla salvaguardia del paesaggio elbano. E non è l’unica volta, negli ultimi due o tre anni, che quest’ente viene meno a quello che dovrebbe essere il suo precipuo dovere di Ufficio. E non ci vengano a raccontare che è solo perché sono oberati di lavoro. Il Puntale dell’Acquaviva lo conoscevano tutti dove era situato, o non hanno neppure il tempo di aprire la carta geografica? La Provincia di Livorno, proprietaria dell’area nella quale è stato aperto il cantiere per l’orrendo impianto delle sei antenne, bastava che dicesse no e non ne avremmo parlato più. E invece è goffamente a giustificarsi sulla marginalità delle sue competenze, che invece tutto sono meno che marginali. La vicenda delle antenne dell’Acquaviva è esemplare di come la pluralità delle competenze non è bastata a che uno dei tre rilevasse la cazzata degli altri due. La verità è infatti una sola: la salvaguardia del paesaggio elbano è nelle mani di nessuno. Otto comuni su di un’isola sola. Otto commissioni edilizie che concedono le autorizzazioni a costruire. Otto commissioni edilizie allargate che si autoapprovano gli interventi paesaggistici che ormai distruggono un po’ alla volta il paesaggio che ha ha fatto la fortuna del turismo elbano, o, se preferiamo, il solo elemento che può giustificare la richiesta di prezzi al turista di gran lunga maggiori che dalle altre parti. Ripetiamo: il solo elemento che può giustificare la richiesta di prezzi al turista di gran lunga maggiori che dalle altre parti. Siamo forse nelle mani dell’ultimo padrone? Queste cose succedono anche perché, al di là delle belle parole dei convegni, nelle commissioni edilizie, allargate o no, fra tanti esperti, la legge non prevede la partecipazione dell’unica categoria che, assieme alla parte più accorta e preparata degli albergatori, dimostra di capire l’importanza di salvaguardare la natura ed il paesaggio elbano: quella degli ambientalisti. Invece per assurdo la natura elbana si difenderebbe meglio dal di dentro delle commissioni edilizie che dal di dentro del Parco nazionale. Se non altro sarebbe un modo per discutere a fondo dei problemi e trovare le soluzioni prima che i funzionari mettano le firme e non dopo che sono state messe in moto le ruspe. L’ultima volta che la Soprintendenza bloccò un grande scempio ai danni del paesaggio elbano fu due anni fa quando bocciò il progetto di ippovia dal colle di Palombaia a Galenzana. Che altro non era che una nuova strada nel Parco nazionale, fortemente voluta dalla nuova Amministrazione campese. Un po’poco per l’ente pisano il cui ruolo si va facendo sempre più evanescente (o accondiscendente che dir si voglia). Ed altro ancora, di peggio, ci aspetta: gli studi sull’energia eolica potrebbero far nascere presto torri metalliche alte più di 50 metri e larghe 4 alla base, sui più bei crinali elbani: il comune di Campo le vuole collocare alle piane al Canale, sopra San Piero, e sul monte Tambone, al confine con Capoliveri. Il Comune di Rio nell’Elba non sappiamo dove. Circolano elenchi regionali di siti in cui figura addirittura l’isola di Montecristo! Nessuno invece parla mai del fotovoltaico con il quale si potrebbe coprire ogni tetto, come fanno in Germania, come fossero tegole, e nessuno se ne accorgerebbe. Forse perché con il solare fotovoltaico il vantaggio economico non è della solita ditta che viene dal di fuori con in mano gli incentivi statali, ma sarebbe un risparmio diffuso dei singoli piccoli proprietari degli immobili che si autoprodurrebbero la propria corrente elettrica. Ci aspettiamo che il Parco nazionale faccia quadrato contro queste localizzazioni sconsiderate per progetti che, se realizzati, le antenne dell’Acquaviva saranno come un topolino sulla groppa di un elefante. Certo non possiamo come WWF fare un ricorso al TAR per ogni concessione edilizia demenziale come quella dell’Acquaviva. Ci piace però ricordare che in Italia esiste ancora il reato di deturpamento di bellezze naturali (articolo 734 del codice penale). Ne tengano conto i Funzionari comunali che firmano certe autorizzazioni a costruire. Soprintendenza di Pisa consenziente o meno. L’Elba Social Forum: Chiediamo più rispetto per il nostro territorio E' più che evidente, da tempo, che la gente di quest'isola sta chiedendo a gran voce che questo territorio venga trattato con più rispetto. Al contrario, i delegati a decidere insistono nel dimostrare, instancabilmente, di privilegiare la logica del profitto immediato a scapito della salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e storico, nonché della salute dei cittadini, come se non fossero questi i nostri unici tesori. Con le antenne del puntale, il vaso è traboccato, ed è nostra ferma intenzione, ricordare a tutti coloro che ci amministrano, che il loro dovere è quello di dare risposte ai bisogni della popolazione, non ai gestori della telefonia. Chiediamo al Parco, ai comuni delle isole di tutto l'arcipelago e alla provincia e alla sovrintendenza di cambiare decisamente rotta e di prendere una netta posizione nei confronti della delirante legge Gasparri. Chiediamo di smantellare, in primis, le orrende e inutili antenne del puntale e, a seguire, tutte quelle che si trovano nelle vicinanze di asili, scuole e centri abitati, così come quelle che deturpano le Fortezze di Portoferraio e, in generale tutti i luoghi di pregio storico, ambientale e paesaggistico. Chiediamo che venga individuato il numero di antenne presenti e che restino sul territorio solo quelle sufficienti a garantire le comunicazioni, nell'ottica di una pianificazione seria e unitaria che non ci costringa ad ulteriori, inutili e dannosi campi magnetici e non violenti i nostri panorami e la nostra storia. Infine l’invito dei DS elbani Partecipiamo alla manifestazione I Democratici di Sinistra aderiscono all’iniziativa di protesta contro l’installazione delle antenne per la telefonia mobile, in programma sabato pomeriggio a Portoferraio, organizzata dal gruppo consiliare di “Insieme per il Futuro” ed invitano a partecipare tutti i cittadini che hanno a cuore la salvaguardia del territorio e della salute.
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