Gli auguri di buone feste con auspici di pace e serenità da parte dei Sindaci elbani quest'anno suonano un pò strani se non grotteschi. Un anno dove la FIESTA sembra che sia stata fatta all' Isola d'Elba toccando tutti i tasti sensibili, dall'aggressione al territorio dei piani strutturali, delle concessioni balneari e delle antenne telefoniche alla minaccia di chiusura degli spazi sociali, dalla chiusura del centro giovani mai più riaperto alla chiusura del canile con tanto di assedio delle forze dell'ordine, dalle perquisizioni in casa di persone che"forse" erano state a Genova alla benedizione di un "reperto navale", ovvero CANNONE, del 1943, dalle commissioni urbanistiche blindate all'epurazione di tutta una parte della cultura elbana che è costretta a muoversi in spazi sempre più ristretti. E questi esempi sono solamente la punta dell'enorme iceberg sommerso. Non bastasse una stagione turistica sottotono (forse dovremmo cominciare a ragionare sulle cause e non sugli effetti che si stanno manifestando) anche la forza della natura ci ha voluto rallegrare l'anno, sprigionando in maniera violenta la sua energia compressa da incuria e superficialità. Dovremmo stupirci che l'Elba e gli Elbani iniziano a reagire a tutto questo stato di cose? Dovremmo stupirci che le iniziative non sono più esclusiva dei partiti tradizionali, macchine mastodontiche di controllo e consenso elettorale, ma che movimenti e comitati cittadini stanno ridando forza ad un risveglio culturale che inevitabilmente avrà riflessi positivi anche nella politica, rivitalizzandone i contenuti. E' necessario fare azioni concrete di fronte alla minaccia sempre più autoritaria di un sistema, quello neoliberista, che ha portato il mondo sull'orlo del baratro. Almeno questo i nostri Sindaci avrebbero potuto fare, impegnarsi con un documento ufficiale che pronunciasse la condanna della guerra, con riferimento specifico all'art.11 della Costituzione, un documento che dichiarasse l'Elba terra ospitale e con cultura di pace. Evidentemente dovremo aspettare ancora qualche anno per sperare di vivere e praticare un mondo migliore, anche all'Elba. Nel frattempo l'invito è di non essere più passivi a chi ci vuole fare la festa.
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