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Faita: perché non fare un aeroporto in Val di Cornia?

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 17 febbraio 2004

Mentre le forze politiche locali sono entrate ormai in piena campagna elettorale, in vista delle amministrative di giugno, gli operatori turistici attendono con crescente preoccupazione l’inizio della prossima stagione turistica. Anche quest’anno i mesi invernali stanno rapidamente volando via senza che si sia fatto nulla per risolvere i problemi di sempre, che stanno diventando ancora più gravi: acqua, trasporti marittimi, rifiuti (tra l’altro, le strutture ricettive di Marina di Campo si sono viste arrivare cartelle tarsu con aumenti di oltre il 60%), parco, sanità, aeroporto. Nel frattempo, il tratto di costa toscana che fronteggia l’Elba si sta rendendo protagonista di uno sviluppo turistico impetuoso, a cui lo crisi delle acciaierie ha contribuito a dare una spinta non indifferente. Stanno costruendo strutture ricettive di ogni tipo e si tratta, in molti casi, di strutture moderne ed accoglienti, in linea con le nuove normative e con le richieste del mercato, e per di più situate in zone che si trovano ad un tiro di schioppo dalle città d’arte, toscane e non. Diciamo questo solo per significare quanto sia difficile, per noi, il momento che stiamo attraversando e per far capire che se l’Elba non risolve davvero i suoi problemi cronici quelli che ci attendono sono anni bui. Prendiamo il caso dell’aereoporto. Sono decenni, ormai, che se ne parla. E, in effetti, la struttura aeroportuale è essenziale per la sopravvivenza della nostra industria turistica, in un mondo in cui il trasporto aereo è aumentato a dismisura e in una Europa in cui con pochi euro si vola a Londra, Parigi, Francoforte, ecc. L’assessore regionale Conti si è giustamente arrabbiato per l’assenza, alla riunione di Piombino, di 6 comuni su otto (erano presenti solo Campo e Capoliveri, mentre Rio nell’Elba si è giustificato). Questo, purtroppo, testimonia, ancora una volta, l’inadeguatezza della nostra classe dirigente (e se non ci sarà un salto di qualità sotto questo profilo sarà vano anche il progetto, pur giusto, del comune unico). L’aeroporto di Marina di Campo, così com’è, può accogliere solo aerei che hanno una capienza massima di 50 persone. Il Comune di Campo ha ripetutamente fatto sapere che è contrario all’allungamento della pista. In queste condizioni, dice qualcuno (anche lo stesso direttore dell’aereporto), è impossibile avere una gestione attiva ed è necessario che qualcuno si impegni a coprire i disavanzi. Secondi altri, invece, basterebbe aumentare sensibilmente il traffico (magari da 25.000 a 100.000 persone all’anno) per arrivare almeno al pareggio. Ci sono diversi progetti per i collegamenti tra l’aereoporto di Pisa e l’Elba e si parla pure della possibilità di utilizzare quello di Grosseto, che ha una pista lunga circa 3 km, in grado di far atterrare i voli charter (circa 200 persone). Noi crediamo invece che la cosa migliore sarebbe costruire un aeroporto in Val di Cornia: ci sarebbero, probabilmente, gli spazi necessari e risulterebbe di enorme utilità sia per l’Elba che per lo sviluppo turistico di tutto il comprensorio della Val di Cornia. Le stesse compagnie di navigazione, che si lamentano giustamente di viaggiare pressoché vuote nei giorni infrasettimanali, potrebbero essere interessate. Sarebbe forse la prima volta che Elba e Val di Cornia, anziché guardarsi in cagnesco, realizzerebbero un progetto comune per conquistare i mercati turistici del nord Europa. Potrebbero essere confezionati pacchetti ad hoc: qualche giorno in Val di Cornia alla scoperta delle città d’arte e qualche giorno all’Elba per godersi le sue bellezze e il suo mare. Insomma, ci sarebbero vantaggi per tutti. E’ un idea che andrebbe approfondita, sarebbe di sicuro indispensabile uno studio di fattibilità, ma secondo noi dovrebbe essere presa seriamente in considerazione.


marina di campo aeroporto

marina di campo aeroporto