Controcopertina: Presepe riese

I visitatori che per recarsi a Rio nell’Elba percorrevano la tortuosa strada del Volterraio il giorno di S.Stefano si ritrovavano immersi nell’atmosfera del Presepe vivente già prima di avventurarsi per i vicoli del Paese, perché un vero pastore, ignaro di essere scambiato per una statuina della Natività, conduceva le sue pecore al pascolo lungo le pendici del versante riese della montagna. All’ingresso del Paese, lasciata l’auto nel posteggio più in basso, con la luce chiara che pur senza una bava di vento permetteva di scorgere la sagoma distinta dei promontori d’oltremare, iniziava l’itinerario suggestivo della Natività attraverso le strade minuscole di Rio. Lasciatasi alle spalle la chiesa della piazza principale, i cartelli invitavano ad intraprendere il cammino lungo la ripida Via Zambelli, tra le antiche case di Rio a fare da sfondo congruo e ideale. Alla sommità, un banco di fornai, con tuniche e falde di turbanti ricadenti sulle spalle, lavoravano la pasta per il pane. Il vicolo, restringendosi a misura di un solo passante, offriva in successione una coppia di operosi falegnami, occupati ad intagliare statuine. Più in là, dentro una cantina, cardatrici alle prese con una cassapanca piena di lana grezza, e pochi gradini più su giovani fornarine dai begli occhi riesi giocavano con una nube di farina. Nella Piazza della Fontanella le lavandare dopo aver smacchiato le vesti le torcevano e le sbattevano al muro per favorirne l’asciugatura, poi il percorso girava a gomito per giungere finalmente nella piazzetta dove era raffigurata la capanna della Natività. Tra lente volute di fumo dei fuochi accesi, tutti in adorazione del Bambino Gesù. Un Presepe che è soprattutto un pretesto per una piacevole riscoperta di Rio nell’Elba. La manifestazione sarà ripetuta nel pomeriggio del 6 gennaio prossimo.

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