Gli amministratori elbani non perdono occasione per confermare tutta la loro insufficienza rispetto al ruolo. L’aeroporto de la Pila rischia di chiudere per le perdite della società di gestione e i comuni non intervengono, pur essendosi impegnati in tal senso già più di un anno fa. Di più; non si presentano neppure – con quelle eccezioni di cui anche la stampa ha dato conto – all’incontro organizzato dalla Regione Toscana per decidere del futuro dello scalo. Nessun ente locale elbano ha versato le quote stabilite per ripianare le perdite: ma se non lo fanno per primi i comuni isolani, chi deve farlo? Un disinteresse esibito che pesa di più proprio ora che avremmo bisogno di avviare processi di riqualificazione dell’offerta verso una clientela turistica che potrebbe essere attratta dalla opportunità di arrivo diretto in aereo sull’isola. Alcune esplorazioni di mercato, fatte anche da operatori locali, forniscono questo tipo di indicazioni. Insomma, l’aeroporto serve e, peraltro, non solo ai turisti. In questo quadro rischia di essere vanificato l’impegno di quegli operatori locali che si stanno dando da fare, in solitudine e con caparbietà, per dare continuità agli arrivi. Riteniamo che anche questi operatori vadano sostenuti, magari per effettuare studi di mercato e per realizzare accordi commerciali. Sollecitiamo i comuni elbani a non interrompere il filo del dialogo con la Regione Toscana di cui abbiamo bisogno – ora che stanno emergendo i limiti strutturali del nostro modello di sviluppo - per riprogrammare il futuro dell’Elba. CNA FAITA CONFCOMMERCIO ASSOCIAZIONE ALBERGATORI CONFESERCENTI
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