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Il Coni risana il bilancio con le miniere elbane: lo sdegno diessino

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : mercoledì, 11 febbraio 2004

Apprendiamo da un lancio Ansa del 10 febbraio 2004 «il Ministro dell’Economia ha ripianato il disavanzo patrimoniale della Coni Servizi SpA con 130 milioni/euro in conto capitale e beni immobiliari per un valore di 244,22 milioni/euro (di cui 93,6 milioni/euro ndr). Tra gli immobili lo stadio Olimpico, alcune aree del Foro Italico, terreni minerari dell’Isola d’Elba e altri terreni in provincia di Chieti… Da oggi quindi il Coni è proprietario dell’Olimpico e di alcuni terreni e fabbricati, che però – come comunicato venerdì scorso – terrà a disposizione del Demanio affinché sia quest’ultimo a metterli sul mercato per trasformali in denaro contante…» Commenta il Segretario Mario Giannullo: meno male che lo slogan con cui la destra ha conquistato molti comuni era «l’Elba agli elbani» e Barbetti, augurandoci un buon 2004, disse: «finalmente gli elbani si sono riappropriati delle loro miniere». Invece il sottosegretario Bosi dichiarò che si trattava di una semplice operazione di cassa. Bugie più grosse non ne potevano essere dette. Ora sono venute a galla le responsabilità del governo Berlusconi e degli amministratori locali del Polo. Quest’ultimi hanno smantellato ciecamente gli accordi sottoscritti durante i governi dell’Ulivo, e in particolare il protocollo d’intesa di Palazzo Chigi dove si prevedeva di valorizzare i terreni e i fabbricati a forte valenza geo-mineralogica, ambientale, storica, culturale e scientifica, mentre i fondi derivanti dalla vendita dei beni demaniali (presenti nel Compendio Minerario Elbano) privi di interesse archeo-industriale, devono essere impiegati per la riqualificazione e la valorizzazione del Parco minerario e mineralogico. Invece hanno venduto un pezzo della nostra storia pregiudicando le possibilità di dare un nuovo modello sviluppo economico alla nostra Isola.


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