Non occorre essere un mirmecologo (un professorone che, non avendo nulla di meglio da fare, passa il su’ tempo a guarda’ le formicole) per capire cosa sono le coterzole (o coderzole) e cioè le formiche di quella particolare specie con addome rosso che in posizione di attacco viene eretto ed usato per puncicare (pungere) dolorosissimamente il malcapitato che le disturbasse, anche se nella realtà lo scienziato di cui sopra vi direbbe che non di puncicatura trattasi bensì di ustionante getto di acido formico (formico – formicola appunto). Orbene la coterzola tanto è presente nell’immaginario collettivo insulare che “coderzola” si definisce una donna dal pessimo carattere, ed esiste un’espressione “toccare il culo alle coterzole” che significa “agire così sventatamente da provocare negli altri la peggiore delle reazioni”. Ecco, ciò premesso noi crediamo che con questa storia delle antenne al Puntale abbiano davvero toccato il culo alle coterzole. Dopo l’esplosione del caso e soprattutto dopo l’erezione di quei giganteschi falli al riso pilaf (cazzi in bianco) il Puntale è meta di un continuo pellegrinaggio di persone, una transumanza composita per sesso, età, censo e cultura, comunque unita nell’ammirazione delle magnificenti strutture ed in espressioni di giubilo e ringraziamento verso chi colà le antenne pose e chi concorse acchè quel luogo fosse guarnito di tanta bellezza. Non riportiamo quelle che abbiamo udito personalmente solo perché il giornale va in rete anche in fascia oraria protetta e potrebbero leggerlo pure i bambini non garantiti dall’usbergo (consigliere no, l’usbergo non è una specie di motel statunitense) della Locman (spot aggratisse) dalle dame di carità (credevamo esistessero solo nei romanzi ottocenteschi) dall’ageniale maggiorente di Portoferraio (che esterna su tutto, anche sulle formicole, per dimostrare al mondo e a se stesso che esiste) e dal suo ben remunerato personal valletto e trombettiere di fiducia trasformatosi per l’occasione natalizia in zampognaro di sua maestà. Ma per toccare il culo alle coterzole bisogna forzatamente appartenere ad una categoria umana da scegliere tra quella dei temerari, quella dei distratti, o quelli che la natura non proprio benigna ha dotato di scarsissimo acume. Non ci paiono coraggiosissimi, né ugualmente li vediamo molto distratti (quando si tratta di curare i casi loro dei loro parenti, affini o famigli in particolare) fossero solo un tantinello fave?