Scorrendo le pagine del Tirreno abbiamo fatto una scoperta che ci ha devastato, gittandoci nella più cupa disperazione. Abbiamo sempre considerato Marco Bellocchio sin dai tempi dei "I Pugni in Tasca" un "piccolo grande maestro" del cinema, uno dei rari talenti del cinematografia italiana emerso dopo la generazione dei mostri sacri. Ma non c'è dubbio, da domani dovremo cambiare il nostro punto di vista in maniera radicale, perchè abbiamo letto una terribile stroncatura dell'ultimo lavoro di Bellocchio quel "Buongiorno Notte" in cui tratta la vicenda umana di Aldo Moro. Si perchè la spietata critica non è venuta da un qualsiasi scrittorucolo, un docentuccio universitario, un esperto cinematografico da due soldi, no! sapete chi ha infilzato Bellocchio, a cui speriamo sia risparmiata la vergogna di leggere la notizia? Nientepopodimenoché dal Rotary di Piombino! Eh sì di fronte ad un tale gigante della cultura tutti dobbiamo chinare la testa! Visto che quest'accolita di eletti ha lasciato una volta tanto la lettura preferita dai rotaryani (il menù) per degnarsi di vedere una pellicola e cercare pure di capirla, dobbiamo solo rendere grazie ed adeguarci! E noi selvaggi elbanesi dobbiamo prendere esempio dal vicino continente: la sinistra deve scoprire la forza propulsiva delle logge, lasciare che di cultura si occupi il Rotary, e forse proporre l'istituzione del voto a punti, con una democratica base di punteggio assicurata a tutti ed il resto attribuito proporzionalmente (nel senso di proporzionale al patrimonio personale dell'elettore). La sinistra elbanese dovrà stringersi intorno al suo battagliero sindacato concedendo tatticamente qualcosa ma difendendo i valori fondanti: il superamento dello jus primae noctis, la libertà di riunirsi in pubblico (in meno di 10 persone ovviamente), l'inapplicabilità della fustigazione per i lavoratori poco produttivi o irrispettosi. Qualche tempo fa elencammo l'elenco delle condizioni irrinunciabili (avevamo scritto "sine qua non" ma abbiamo cancellato per non confondere il futuro assessore, che avrebbe potuto interpretare la frase come una traduzione in ciociaro di "Sì, con la nonna") le condizioni dicevamo perchè concediamo il nostro voto a qualcuno. Ne aggiungiamo due che ci eravamo dimenticati l'impegno per iscritto a restituire ai portoferraiesi ed ai loro ospiti la facoltà di scendere alla Cala dei Frati ed a mutare il nome di una piazza, quella davanti all'ITC Cerboni, oggi dedicata alla memoria di un bischero americano che s'inventò il Rotary, titolandola ad un cittadino dell'Elba, d'Italia o del mondo più rappresentativo di valori civili. Oggi abbiamo conosciuto una signora che ci ha raccontato una sua esperienza di "lavoro culturale" di alcuni anni fa con un grande elbanese recentemente scomparso: Oreste Del Buono. La buttiamo lì ... anche se forse un giorno leggeremo sul "Riformista" che Linux di O.D.B. è stata una rivista pericolosamente estremista.