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A Sciambere - Il fratello cavallo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 02 febbraio 2004

“Per Madonna Candelora - dell’inverno siamo fora – Ma se vien col tempo bello - siamo sempre a mezzo inverno!” Così recita un antico detto padano a cui però fa da contrappunto uno locale che dice: “Se c’è il sole a Candelora – dell’inverno siamo fora – ma se viene coll’ombrello – siamo sempre a mezzo inverno” cioè esattamente il contrario, come si vede noi e i padani abbiamo una visione diversa pure della meteorologia, anche se la cosa certa è che astronomicamente a mezzo inverno ci siamo quasi, visto che ne sono trascorsi poco più di quaranta giorni dal solstizio e ne mancano alla fine una cinquantina dall’equinozio (che non è come pensa il futuro assessore né un fratello cavallo di un genitore, né un giusto sponsale, il quale sponsale a sua volta .. lasciamo perdere). Comunque vada le temperature si sono alzicchiate assai dopo “i tre giorni della merla” come usano dire proprio in Val di Padus, ed è un sollievo pensare che per un po’ almeno si è allontanato lo spettro delle precipitazioni nevose, con conseguente riapertura del Perone e definitiva cessazione delle lamentele di quelli che hanno il Toyota (e come diceva Sarti, intelligente cantautore bolognese, ti guardano come se tu fossi un idiota) che poverini non possono nemmeno approfittare della nevicata per andare a provare i loro “mostri”, che normalmente in quest’isola non servono a un cazzo nulla, se non a ingrassare concessionari e benzinai, se non sei uno che fuoristrada ci deve andare per professione e con tutti i permessi relativi. E cesseranno anche le polemiche sulla neve negata ai bambini elbani, con la succitata chiusura della strada che porta ai temporanei prati nevosi insulari. Un bisogno nuovo: ai nostri tempi la neve si vedeva raramente, solo quando cagliava a Portoferraio (e ereno moccoli perché faceva un freddo becco, e gli scaldini e le stufe non bastavano e ereno geloni e cimurro) ed era anco una cosa per fortuna così rara che se dicevi: “Andamo a tirare le palle di neve!” potevi sentirti rispondere: “Ma questo Neve non s’incazza?” A noi bimbi d’allora che potevamo anda’ al mare per tutta l’estate scarzi e gnudi come ragni (e belli magri perché allora sovralimentarsi era raro, anzi per qualcuno il problema era ancora alimentarsi) l’inverno ci stava sulle palle (di neve): a scuola si pipava di freddo, se pioveva il resto del tempo ti ‘nchiudevano in casa, non esistevano le settimane bianche, anche perché quadrini ve n’era pochi e l’idea di pagare per andare a prende’ il freddo e a rotolassi in quella cosa diaccia e umida era considerato giustamente da rincoglioniti. Si è meglio che si sia rialzata la temperatura così la gente esce e non si rinchiude nelle sedi di partito e nei salotti e per ammazzare il tempo progetta liste e programmi, listarelle e programmucci fatti in casa senza capo né culo, che poi fanno altro che aumentare la confusione e fanno danno, e quelli rimasti soli perché non li regge nessuno inondano di anonime favate i forum, che in qualche caso pensi sarebbe meglio scrivessero ai “di forum”. Speriamo che la primavera venghi presto!


neve perone repertorio

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