Dopo una giornata come l’ultima trascorsa, trovare qualcosa non diciamo di ridanciano, ma anche solo allegro, parrebbe impresa ardua, con i pendolari piombini e valdicorni lasciati a terra dal Maestrale che si aggirano incazzati come lupi sulle fredde granitiche banchine di Cosmopoli e di tanto in tanto ululano pure, a fare da ideale contrappunto all’ululare dei fratelli di sventura: gli elbanesi rimasti inchiodati dall’altra parte del canale, che hanno la prospettiva di una nottata a Piombino-City, che è un’esperienza gradevole come un clistere di paraffina, chiodi di garofano e bullette d’acciaio. Per tacere degli operai della Provincia che spalano e non toccano letto da du’ giorni, che magari il figliolo a casa quando tornano gli dice: “Babbo hai visto bella la neve?” e loro gli rispondono “Bella una bella sega!” il bimbo piange e la socera li rimbalza perché hanno trattato male il bimbo. E i pompieri ? Come fanno a ave’ voglia di ride ‘ che li chiamavano come Figaro di qua e di là, e non facevano a tempo a sega’ un albero pericolante che niene cascava un altro sulle palle. E’ inutile .. noi elbanesi non siamo miga fatti pel tempaccio, il freddo, il diaccio in tera , la neve! Queste so cose che vanno bene pe’ i nordici, pe’ i padani che poi possono vantassi che loro lavorano a bestia e noi no! E ci credo! Col freddo e in que’ cazzi di posti dove voi anda’? Ti conviene alla grande sta’ bello ‘ntanato e lavora’, almeno ti scaldi. Eh no! col gelone che incombe, col naso che ti butta come che se fosse il fosso della Nevera, col cimurro che ti fa veni' l'occhio piscioso col raschio de la tosse, col catarro a blocchetti, co' dolori in ogni dove che ti fanno pensa' che l'unico osso che non ti fa male è l'osso della fava, vorresti anche ride'?